Il 23 luglio 2023, a Sesto San Giovanni, a nord di Milano, è stato rinvenuto il corpo carbonizzato di Hayati Aroyo, un uomo di 62 anni di origine turca, cognato del noto boss mafioso Huseyin Sarai, assassinato a Crotone nel 2005. Questo macabro ritrovamento ha aperto un’inchiesta che ha rivelato un intricato giallo a sfondo erotico, culminando nell’arresto di tre sospetti: una coppia di italiani e un uomo di origine albanese. Le accuse mosse nei loro confronti includono omicidio aggravato, rapina aggravata, incendio e distruzione di cadavere.
La dinamica dell’omicidio
La polizia ha ricostruito la dinamica dell’omicidio, che sembrerebbe essere scaturito dal timore della donna coinvolta, preoccupata che un video hot di cui era protagonista potesse essere divulgato. Tuttavia, il filmato in questione non è mai stato trovato. Secondo le indagini:
- Aroyo avrebbe incontrato la donna, che ha lasciato la porta aperta per l’ingresso dell’uomo albanese.
- Quest’ultimo, una volta entrato, avrebbe aggredito Aroyo con una trentina di coltellate.
- Il marito della donna faceva da palo all’esterno dell’abitazione.
- Dopo l’omicidio, il corpo è stato spostato sul letto e successivamente cosparso di candeggina prima di essere dato alle fiamme.
Relazioni e contesto sociale
Le indagini hanno rivelato che i tre sospetti si erano conosciuti attraverso un gruppo di incontri online, creando un contesto di relazioni che ha reso l’omicidio ancora più complesso. Gli arrestati, di età compresa tra i 33 e i 49 anni, sono attualmente detenuti in diverse strutture carcerarie in attesa di ulteriori interrogatori. La polizia ha sequestrato il telefono dell’albanese, trovando messaggi inquietanti della donna, la quale affermava di non aver provato “la minima impressione” riguardo all’efferatezza dell’omicidio.
Un omicidio senza legami con la mafia
Hayati Aroyo, sebbene fosse legato a una figura di spicco della mafia turca, non sembra che la sua morte sia direttamente connessa a questioni di malaffare. Le autorità hanno escluso che il delitto di Sesto San Giovanni possa essere il risultato di vendette legate al crimine organizzato, suggerendo invece che si tratti di una questione di natura personale e privata.
Il ritrovamento del corpo di Aroyo ha suscitato un grande scalpore, non solo per la brutalità dell’atto, ma anche per le circostanze che lo circondano. La vita di Aroyo, caratterizzata da legami complessi e una rete di contatti, ha reso il lavoro degli investigatori ancor più impegnativo. La sua storia, sebbene legata a figure di un certo rilievo nel crimine organizzato turco, non si era mai intersecata con attività delittuose recenti.
Le indagini continuano e si attendono ulteriori sviluppi. L’arresto dei tre sospetti rappresenta solo un primo passo verso la giustizia per Hayati Aroyo, mentre la ricerca del video hot, che ha scatenato il dramma, rimane un elemento cruciale per comprendere le motivazioni alla base di questo omicidio. La vicenda, con i suoi risvolti inquietanti e le sue sfumature oscure, è destinata a rimanere nella memoria collettiva come un tragico esempio delle conseguenze che possono derivare da relazioni malate e timori infondati.