Furto choc all’Istituto tumori di Napoli: rubati farmaci per mezzo milione di euro

Un evento allarmante ha scosso la comunità sanitaria di Napoli e oltre: giovedì scorso, l’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale ha subito un furto di rilevante entità, con la sottrazione di farmaci oncologici per un valore stimato di 800mila euro. Questo episodio ha sollevato interrogativi non solo sulla sicurezza delle strutture sanitarie, ma anche sulle implicazioni etiche e sociali legate al traffico illecito di farmaci.

L’inchiesta avviata dalle autorità ha portato all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, nel tentativo di identificare i responsabili di questo crimine. Nella notte del furto, i malviventi hanno avuto accesso ai magazzini dell’istituto, dove hanno rubato principalmente farmaci sperimentali e anticorpi monoclonali, risorse di fondamentale importanza nella terapia oncologica. Questi farmaci non solo sono costosi, ma rappresentano anche speranze di vita per molti pazienti affetti da tumori.

un fenomeno allarmante

Il furto di farmaci oncologici non è un evento isolato. Negli ultimi anni, si è assistito a una crescente ondata di furti all’interno di strutture sanitarie in tutta Italia, che hanno messo in luce un fenomeno allarmante: il mercato nero degli antitumorali. Questo mercato illecito ha conseguenze devastanti per i pazienti oncologici, che si trovano privati di farmaci essenziali per la loro sopravvivenza.

Francesco De Lorenzo, ex ministro della Salute e attuale presidente della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo), ha più volte denunciato la gravità della situazione. In un’intervista a Repubblica nel 2019, De Lorenzo ha evidenziato che il traffico di farmaci oncologici colpisce direttamente i pazienti, poiché spesso i medicinali sottratti non vengono somministrati in strutture adeguate e sicure. Secondo le sue parole:

  1. «Si tratta di terapie specifiche da somministrare esclusivamente attraverso strutture ospedaliere che rispettino tutti gli standard di sicurezza».

La destinazione dei farmaci rubati è spesso all’estero, in particolare in Europa e nel Medio Oriente, ma una parte significativa finisce in Nord Africa, dove le normative sanitarie possono essere meno rigorose. Questo traffico non solo mette a rischio la salute dei pazienti che ricevono trattamenti inadeguati, ma alimenta anche un mercato sotterraneo che prospera sulla vulnerabilità delle persone malate.

la necessità di misure di sicurezza

Il furto all’Istituto Pascale riporta alla luce la necessità di mettere in campo misure di sicurezza più robuste all’interno delle strutture sanitarie. Negli ultimi anni, sono stati adottati alcuni sistemi di sicurezza avanzati, ma non sempre sono stati sufficienti a prevenire eventi simili. La crisi sanitaria che ha colpito il mondo intero a causa della pandemia di COVID-19 ha sovraccaricato ulteriormente le strutture sanitarie, rendendo la sicurezza un elemento che può facilmente passare in secondo piano.

In questo contesto, è fondamentale che le istituzioni e le autorità competenti prestino attenzione non solo alla sicurezza fisica degli ospedali, ma anche alla formazione del personale sulla gestione e la protezione dei medicinali. La sensibilizzazione su questo tema dovrebbe coinvolgere non solo i dipendenti delle strutture sanitarie, ma anche i pazienti e le loro famiglie, affinché siano consapevoli dei rischi legati al traffico di farmaci e possano segnalare eventuali anomalie.

il richiamo all’azione

La situazione è ulteriormente complicata dalla scarsità di alcuni farmaci oncologici sul mercato legale, che spinge i pazienti a cercare alternative, anche attraverso canali non ufficiali. Questa ricerca di cure a tutti i costi può portare a scelte sbagliate e pericolose, evidenziando l’importanza di garantire accesso e disponibilità di farmaci essenziali all’interno del sistema sanitario pubblico.

Il furto all’Istituto Pascale è un richiamo urgente all’azione e alla vigilanza. È necessario un impegno collettivo per combattere il traffico di farmaci e garantire che i pazienti oncologici ricevano le cure necessarie in un ambiente sicuro e controllato. Le istituzioni devono collaborare con le forze dell’ordine e le associazioni di volontariato per sviluppare strategie efficaci che possano prevenire ulteriori furti e tutelare la salute dei cittadini.

I recenti eventi hanno evidenziato anche la necessità di un maggiore controllo ed efficienza nella distribuzione dei farmaci, affinché le risorse destinate alla salute pubblica non cadano nelle mani sbagliate. Solo attraverso un’azione congiunta e una maggiore consapevolezza sociale possiamo sperare di arginare un fenomeno così insidioso e garantire un futuro migliore per tutti i pazienti che lottano contro il cancro.

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