Redford: un simbolo di lotta per l’America che sogniamo

La notizia della scomparsa di Robert Redford ha colpito profondamente il mondo del cinema e i suoi numerosi fan. Tra le voci più toccanti che si sono levate in suo ricordo, quella di Jane Fonda risuona con particolare intensità. Amica e compagna di lavoro per ben 65 anni, Fonda ha condiviso un legame speciale con Redford, un legame che andava ben oltre il grande schermo. In un comunicato stampa, l’attrice ha espresso il suo dolore: “Stamattina mi ha colpito profondamente quando ho letto che Bob se n’era andato. Non riesco a smettere di piangere. Significava molto per me ed era una persona meravigliosa sotto ogni aspetto. Rappresentava un’America per cui dobbiamo continuare a lottare”.

l’incontro che ha cambiato tutto

L’incontro tra Fonda e Redford risale al 1960, quando entrambi debuttarono nel cinema con il film “In punta di piedi” di Joshua Logan. Sebbene Redford avesse un ruolo minore e non fosse accreditato nei titoli, quella fu l’inizio di una straordinaria collaborazione. La vera alchimia tra i due emerse nel 1966 con “La Caccia” di Arthur Penn, dove la loro intesa fu alimentata da un comune spirito di indipendenza rispetto ai dettami di Hollywood. Un’intesa che avrebbe continuato a crescere e a essere celebrata in altri film iconici, tra cui:

  1. “A Piedi Nudi nel Parco” di Gene Saks (1967)
  2. “Il Cavaliere Elettrico” di Sydney Pollack (1979)

Uno dei momenti più significativi della loro carriera condivisa si è svolto alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017, dove entrambi hanno ricevuto il Leone d’Oro alla carriera. Durante la presentazione del film “Le Nostre Anime di Notte” di Ritesh Batra, Fonda si è commossa di fronte a una standing ovation: “Mai avrei immaginato di trovarmi qui, è un grandissimo onore ricevere il Leone insieme a Bob, che ho sempre stimato e amato come attore e regista”.

un legame che va oltre il cinema

La loro intesa non si limitava solo ai film, ma si estendeva anche ai momenti di vita condivisi. Durante un’intervista, Fonda ha scherzato: “Robert bacia ancora benissimo, come quando avevamo 20 anni”. Questo scambio di affetto e ammirazione ha mostrato come la loro relazione fosse intrisa di rispetto e affetto reciproco. Fonda ha anche rivelato che “con la sua creatività, con il suo lavoro al Sundance, Robert Redford ha cambiato il cinema americano“. Una frase che riassume l’impatto di Redford non solo come attore, ma anche come produttore e regista, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di cineasti.

un impegno per il cambiamento

Oltre alla loro carriera, Fonda e Redford hanno condiviso un forte impegno per cause sociali e ambientali. Entrambi hanno utilizzato la loro fama e influenza per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi cruciali, come la lotta contro il cambiamento climatico e la giustizia sociale. Fonda, in particolare, è stata un’attivista di lunga data, partecipando a manifestazioni e iniziative volte a proteggere l’ambiente e i diritti umani. Redford, dal canto suo, ha fondato il Sundance Institute nel 1981, un’organizzazione dedicata alla promozione di artisti indipendenti e alla protezione dell’ambiente.

In un momento di profondo dolore per la perdita di un amico e collaboratore, Jane Fonda ha voluto sottolineare l’importanza della lotta per i valori in cui entrambi credevano. “Rappresentava un’America per cui dobbiamo continuare a lottare” ha dichiarato, un’affermazione che riflette non solo il suo affetto personale per Redford, ma anche la sua visione di un futuro in cui i principi di giustizia, libertà e rispetto per l’ambiente siano al centro delle nostre azioni.

La scomparsa di Robert Redford segna la fine di un’era, ma il suo lascito vive attraverso il suo lavoro, la sua passione e l’ispirazione che ha dato a generazioni di cineasti e attivisti. La sua eredità continua a brillare nel cuore di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, di lavorare con lui e di essere ispirati dalla sua vita e dalla sua arte.

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