Castelluccio diventa il set del film ‘La bolla delle acque matte’

Il piccolo borgo di Castelluccio di Norcia, noto per il suo paesaggio mozzafiato e la sua storia affascinante, torna alla ribalta grazie al film “La bolla delle acque matte”. Questa produzione cinematografica, attualmente in fase di riprese, rappresenta un omaggio alla resilienza e alla rinascita di una comunità che ha affrontato il dramma del terremoto del 2016. Regalando una nuova narrazione a un luogo segnato dalla tragedia, il film si propone di restituire speranza e ottimismo, riflettendo le sfide e le opportunità che il borgo sta vivendo nel suo percorso di recupero.

Un cast d’eccezione e una trama coinvolgente

Diretto da Anna Di Francisca, già nota per i suoi lavori come “La bruttina stagionata” e “Evelyne tra le nuvole”, il film è prodotto da Incipit Film in collaborazione con Casablanca Film Productions e ha ricevuto il supporto della Regione Umbria attraverso l’Umbria Film Commission. La scelta di Castelluccio come set non è casuale; il borgo, situato nel cuore dei Monti Sibillini, è un simbolo di bellezza e vulnerabilità, ma anche di speranza e determinazione.

La trama del film si sviluppa attorno a Lorenzo, interpretato da Fausto Russo Alesi, il sindaco di un piccolo paese umbro, e alla sua comunità, che si impegna a ricostruire il proprio futuro. In questo contesto, gli eventi si intrecciano con le storie di rifugiati e sfollati, affrontando il delicato tema del ripopolamento e dei flussi migratori. L’idea centrale è la creazione di un ristorante multietnico, che diventa metafora di integrazione e rinascita, un luogo dove diverse culture si incontrano e si fondono in un’armonia nuova.

Un messaggio di speranza e comunità

Il cast del film comprende nomi noti del panorama cinematografico italiano, come Lucia Vasini, che interpreta Elsa, e Jaele Fo, nei panni di Silvia. Sidy Diop e Kel Giordano completano il cast nei ruoli di Ibri e Talal, portando sullo schermo una varietà di esperienze e prospettive che arricchiscono la narrazione. La regista, insieme a Laura Fischetto, ha curato la sceneggiatura, creando una storia che unisce elementi di magia e realtà, contribuendo a rendere il film un’opera dal forte impatto emotivo.

Durante la presentazione del progetto, l’assessora regionale Simona Meloni ha sottolineato l’importanza di questo film per la comunità e per la regione. Ha affermato: “Il film che presentiamo oggi rappresenta una bella notizia anche per merito della nostra Umbria Film Commission, che ha concesso il tempo necessario alla sua realizzazione”. Meloni ha poi espresso il suo apprezzamento per la regista Di Francisca, evidenziando il coraggio e la determinazione dimostrati nel portare avanti il progetto nonostante le difficoltà legate alle nuove normative sul tax credit.

Un’opera che celebra la bellezza di Castelluccio

Il messaggio di speranza non è solo nelle parole delle autorità locali, ma anche nella visione della regista. Anna Di Francisca ha dichiarato: “Questo film nasce dal desiderio di rinascere, di guardare al futuro con ottimismo”. Castelluccio rappresenta un luogo in cui il passato e il futuro si intrecciano, creando un’opportunità per guardare avanti con fiducia. La Piana di Castelluccio, con i suoi paesaggi incantevoli e la sua storia profonda, è il palcoscenico ideale per una narrazione che celebra la forza delle persone e la bellezza di un territorio unico.

Le riprese di “La bolla delle acque matte” si svolgono in un clima di grande partecipazione della comunità locale, che si è mobilitata per sostenere il progetto. Questo non solo offre visibilità al borgo, ma stimola anche un’economia locale che ha bisogno di ripartire dopo gli eventi sismici. Il film, quindi, non è solo un’opera d’arte, ma un atto di amore e di cura verso un luogo e le sue persone, che cercano di ricostruire la propria identità e il proprio futuro.

Castelluccio di Norcia, con la sua storia di resilienza e la sua bellezza, continua a ispirare artisti e cineasti, dimostrando che, nonostante le avversità, è possibile trovare la forza di ricominciare. “La bolla delle acque matte” promette di essere un racconto avvincente e toccante, in grado di coinvolgere il pubblico e di far riflettere sulla bellezza della diversità e sulla potenza della comunità.

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