Marostica, eroica cliente della sala slot salva 42enne accoltellata dall’ex marito

Nella serata di lunedì, un tragico episodio di violenza domestica ha scosso la comunità di Marostica, in provincia di Vicenza. Un uomo di 45 anni, residente a Rosà, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato dopo aver aggredito brutalmente la sua ex moglie, una donna di 42 anni, mentre si trovava al lavoro in una sala slot. Questa aggressione, avvenuta poco prima delle 23, ha lasciato la comunità locale sotto shock e ha riacceso il dibattito sulla violenza di genere.

L’aggressione e il gesto eroico

L’aggressione è avvenuta intorno alle 22.45, quando la vittima, impiegata come barista, è stata colpita ripetutamente con un coltello al volto, al torace e alle braccia, oltre a ricevere diversi pugni in altre parti del corpo. L’ex marito, in preda a un raptus di rabbia, ha seguito la donna all’interno del locale, continuando a minacciarla e aggredirla, nonostante la presenza di alcuni clienti.

È in questo contesto che una cliente della sala slot, testimone della violenza, ha compiuto un gesto eroico. Sotto la minaccia dell’aggressore, ha aiutato la donna a nascondersi tra le macchine da gioco e ha contattato il numero di emergenza 113. Questo intervento tempestivo ha permesso che le forze dell’ordine intervenissero rapidamente, giungendo sul posto pochi minuti dopo la chiamata.

L’intervento delle forze dell’ordine

All’arrivo dei carabinieri, l’aggressore è stato trovato in stato di agitazione, sporco di sangue, e ha immediatamente lasciato cadere il coltello, un’arma di circa 14 centimetri che si è rotta in più pezzi durante l’aggressione. I militari hanno recuperato i vari frammenti, mentre la punta del coltello è rimasta conficcata nel gomito sinistro della vittima, che è stata trasportata d’urgenza all’ospedale San Bassiano. Qui, è attualmente ricoverata in Osservazione Breve Intensiva per ricevere le cure necessarie.

La storia di violenza e la reazione della comunità

Le indagini condotte dai carabinieri hanno rivelato che l’aggressione non rappresenta un caso isolato. Infatti, è emerso che la coppia aveva una storia di conflitti e violenze, con la prima segnalazione di episodi violenti risalente al 2015, quando i due erano ancora sposati. Dopo la separazione, la donna si era trasferita a Marostica, dove ha iniziato una nuova vita e ha trovato lavoro nella sala slot, cercando di allontanarsi dalla situazione di violenza.

La notizia dell’aggressione ha attirato l’attenzione non solo dei media locali, ma anche delle autorità regionali. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso la sua ferma condanna per quanto accaduto, definendo l’episodio «l’ennesimo caso di violenza di genere che lascia sgomenti e rappresenta una ferita profonda per tutta la comunità veneta». Le sue parole risuonano come un appello alla società civile e alle istituzioni, affinché si uniscano nella lotta contro ogni forma di violenza. Zaia ha dichiarato: «Alla donna va la mia vicinanza – e quella dell’intera Regione. Non dobbiamo mai arretrare di un passo nella lotta alle aggressioni di genere e a ogni forma di violenza contro le donne. È fondamentale dare un messaggio corale, forte e coeso».

In attesa dell’udienza di convalida, l’aggressore è stato portato nella casa circondariale di Vicenza. La comunità rimane in attesa di ulteriori sviluppi, sperando in un futuro in cui episodi di violenza come questo possano diventare sempre più rari, grazie a un impegno collettivo e a una maggiore consapevolezza.

La vicenda di Marostica pone interrogativi importanti sulla salute mentale e sulle dinamiche relazionali di coppia. È essenziale che le istituzioni e i professionisti del settore sociale e sanitario collaborino per offrire percorsi di supporto a chi vive situazioni di violenza, affinché possano trovare la forza di uscire da un circolo vizioso che spesso sembra senza via d’uscita.

Change privacy settings
×