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Oggi, un’elegante e sobria email è stata inviata a tutti i clienti della maison Giorgio Armani, comunicando la chiusura temporanea dei negozi e del sito ufficiale il prossimo lunedì 8 settembre 2025, a partire dalle ore 15:00. Questa decisione è stata presa in segno di rispetto per la scomparsa del fondatore, il Signor Armani. Un gesto simbolico che precede l’apertura del testamento del celebre stilista, atteso con grande attenzione nel mondo della moda.
Il messaggio trasmette un senso di rispetto e discrezione, valori che hanno sempre caratterizzato il brand e il suo fondatore. La chiusura riguarderà non solo lo store online, ma anche le oltre 600 boutique dislocate in tutto il mondo. Rappresenta un momento di riflessione per tutti coloro che hanno avuto un legame con il marchio e il suo fondatore, un uomo che ha saputo ridefinire l’eleganza nel panorama della moda contemporanea.
Già nel 2016, Giorgio Armani aveva anticipato il futuro della sua maison istituendo la Fondazione Armani, insieme al compagno Leo Dell’Orco e al banchiere Irving Bellotti. Questa iniziativa è rara nel mondo della moda italiana, dove spesso il passaggio generazionale avviene in modo caotico e impreparato. Armani, con grande lungimiranza, aveva pianificato ogni dettaglio, mantenendo il 99,9% delle quote e stabilendo una struttura azionaria articolata in sei categorie di azionisti. Ognuno di loro avrà diritto ai dividendi, ma con ruoli gestionali distinti, garantendo così una governance equilibrata e ben definita.
Tra i nominativi indicati per la futura leadership del gruppo emergono i nipoti:
Un altro nome di rilievo è quello di Federico Marchetti, fondatore di Yoox, che siede nel consiglio di amministrazione. Tuttavia, al momento non è stata ufficializzata la figura che assumerà le cariche di amministratore delegato e presidente, ruoli che Armani ha mantenuto fino alla fine della sua vita.
Un aspetto significativo del testamento di Giorgio Armani è il divieto di fusione e quotazione in Borsa per un periodo di almeno cinque anni. Questa clausola è stata pensata per preservare l’indipendenza del gruppo e per evitare eventuali scossoni in un momento così delicato. Solo trascorso questo quinquennio si potranno valutare ulteriori strategie industriali. La maison Armani si distingue oggi come una delle poche realtà completamente indipendenti nel panorama del lusso globale, un traguardo notevole in un’epoca caratterizzata da fusioni e acquisizioni.
Nel 2024, il gruppo Armani ha registrato ricavi stimati in 2,3 miliardi di euro, con un patrimonio complessivo che si aggira intorno ai 13 miliardi. L’impero di Armani non si limita esclusivamente al settore della moda, ma si estende a hotel, ristoranti, residenze di lusso e immobili. Attualmente, il gruppo conta circa 8.700 dipendenti e 623 boutique distribuite in tutto il mondo. Tra i progetti più recenti, si annoverano le Armani Beach Residences negli Emirati Arabi e l’acquisizione dello storico locale La Capannina di Forte dei Marmi, un simbolo della dolce vita italiana.
L’eredità di Giorgio Armani va oltre i bilanci finanziari; si riflette nella visione e nell’estetica che ha saputo costruire nel corso di oltre 40 anni di carriera. Dalla moda maschile alla haute couture, fino al design e all’ospitalità, il tocco di Armani si percepisce in ogni sua creazione. La sfida che attende i suoi successori è quella di mantenere intatti questi valori in un contesto in continua evoluzione. La Fondazione Armani, e i suoi membri, hanno il compito di tradurre in futuro ciò che per il fondatore era un concetto semplice ma profondo: “Lo stile è l’eleganza nell’essere se stessi.”
In questo momento di transizione, il mondo della moda osserva con attenzione come si sviluppa il futuro della maison. La visione di Giorgio Armani, che ha saputo coniugare eleganza, innovazione e tradizione, rappresenta un faro per le generazioni future. La sua eredità continua a vivere non solo attraverso i numeri e i successi commerciali, ma anche attraverso l’influenza culturale e stilistica che ha lasciato nel panorama globale.
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