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Durante la prima serata del Marzamemi Cinefest, l’attrice Anna Foglietta ha impressionato il pubblico con un intervento carico di passione e determinazione. Le sue parole, “Dobbiamo svegliarci, dobbiamo lottare, dobbiamo crederci, dobbiamo unirci, dobbiamo essere militanti per salvare l’umanità”, rappresentano un forte appello all’azione in un momento in cui il mondo affronta sfide sempre più complesse e urgenti.
Foglietta, nota non solo per il suo talento nel cinema, ma anche per il suo impegno sociale, ha condiviso la sua visione di una società più giusta e solidale. Intervistata da Paola Saluzzi, ha esplorato il suo profondo senso civico, affermando che questo impulso l’ha sempre spinta a lottare per i diritti fondamentali. “Ho sempre sentito fortissimo dentro di me un senso civico che ha sempre spinto tantissimo”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza della responsabilità individuale e collettiva.
Il suo attivismo è emerso in modo significativo nel 2017, quando ha fondato l’associazione “Every Child is My Child”, dedicata alla difesa dei diritti dell’infanzia. Da allora, il suo coinvolgimento è cresciuto, passando da ambasciatrice a presidente dell’associazione, portandola a un ruolo di leadership nell’attivismo. “Ho pensato che tutto quello che ho costruito come artista e come attrice in qualche modo abbia contribuito a portarmi al punto in cui sono arrivata”, ha riflettuto.
L’associazione di Foglietta ha già fatto la differenza in vari contesti, operando in un campo profughi siriano dove gestisce una scuola che ha fornito istruzione a oltre 800 bambini nel corso degli anni. Tuttavia, la sua missione non si limita solo alla Siria. Negli ultimi tempi, ha esteso il suo impegno anche ai bambini ucraini e italiani, e ora si è concentrata su Gaza. “Palestina libera”, ha affermato con determinazione, sottolineando l’urgenza di intervenire in una delle situazioni più critiche del mondo contemporaneo. “Non possiamo essere in nessun altro posto del mondo se non lì”, ha aggiunto.
Foglietta ha espresso chiaramente la gravità della situazione a Gaza, evidenziando come il conflitto attuale rappresenti un’opportunità cruciale per dimostrare che esiste un movimento dal basso, una forza collettiva che si oppone alla disumanità imperante e lotta per il diritto alla vita. “Perché qua sembra che stiamo dividendo l’atomo, ma si tratta di difendere semplicemente il diritto alla vita”, ha detto, richiamando l’attenzione su una verità fondamentale che spesso viene dimenticata in mezzo alla complessità geopolitica.
La forza delle parole di Foglietta risiede non solo nell’impatto emotivo, ma anche nella loro capacità di mettere in luce l’importanza della responsabilità collettiva. “Questo Paese è stato liberato da un mucchio di persone partigiane: se non ci fossero state, oggi non potremmo neanche godere di quel privilegio di stare sul nostro divano e criticare chi oggi va sulla flottiglia e rischia la propria vita per difendere e tutelare la nostra libertà”, ha sottolineato, richiamando la memoria storica di coloro che hanno combattuto per i diritti e le libertà in passato.
Il suo impegno non si limita a parole; Foglietta è attivamente coinvolta in iniziative che mirano a sensibilizzare il pubblico su queste tematiche. Ad esempio, la sua recente partecipazione alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il film “We Are Coming” ha avuto come obiettivo quello di attirare l’attenzione sulla Global Sumud Flotilla, un’iniziativa che cerca di portare aiuto e sostegno ai palestinesi. Tuttavia, la sua esperienza non è stata priva di sfide; la lancia a bordo della quale si trovava è stata fermata dai carabinieri, ma ciò non ha fatto altro che rafforzare la sua convinzione nella necessità di continuare a lottare.
Il messaggio di Foglietta è chiaro: non possiamo rimanere in silenzio di fronte alle ingiustizie e alle sofferenze che affliggono il mondo. È fondamentale unirsi e mobilitarsi per difendere i diritti umani e promuovere una società più giusta e solidale. La sua voce si unisce a quella di molti altri attivisti che credono nel potere della comunità e nella necessità di un cambiamento significativo.
In un’epoca in cui le divisioni sembrano aumentare e l’indifferenza si sta diffondendo, l’appello di Anna Foglietta è un richiamo potente all’azione e alla responsabilità. È un invito a tutti noi a non rimanere a guardare, ma a diventare militanti nella lotta per un futuro migliore per l’umanità. La sua passione e il suo impegno sono un esempio di come ciascuno di noi possa contribuire a fare la differenza, spingendoci verso un mondo in cui il rispetto e la dignità per tutti siano al centro delle nostre azioni.
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