Occhipinti: la profezia lucida di Maresco sulla realtà contemporanea

Il mondo del cinema, con le sue sfide e le sue meraviglie, trova uno dei suoi palcoscenici più prestigiosi nella Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Quest’anno, il produttore Andrea Occhipinti ha presentato in concorso il film “Un film fatto per Bene”, diretto dal noto regista siciliano Franco Maresco. La scelta di Maresco di non partecipare all’evento ha sorpreso molti, e Occhipinti ha espresso il suo rammarico in un’intervista con l’ANSA, affermando: “Con lui non si sa mai quello che può succedere… ma io mi sono illuso che potesse esserci questa volta”. Questo approccio enigmatico è tipico di Maresco, il quale ha commentato: “Ma che vengo a fare, che c’entro io col tappeto rosso?”, riflettendo il suo spirito anticonformista.

Un film fatto per bene: un’opera autobiografica

“Un film fatto per Bene” si distingue come una pellicola autobiografica che esplora l’universo personale di Maresco, mescolando autoironia e critica nei confronti del cinema italiano. La proiezione per la stampa ha riscosso un buon successo, con applausi e risate da parte dei presenti. Questo film rappresenta un’innovazione nel panorama cinematografico, affrontando temi complessi con un mix di denuncia sociale e provocazione.

  1. Riconoscimenti passati: Maresco ha guadagnato notorietà con opere come “Cinico Tv” e film iconici come “Totò che visse due volte”.
  2. Premi: “La mafia non è più quella di una volta” ha vinto il Gran Premio della Giuria alla Mostra nel 2019, nonostante la sua assenza.

La trama del film e le sue sfide

La trama di “Un film fatto per Bene” ruota attorno alle difficoltà e ai ritardi nel set di un progetto dedicato a Carmelo Bene, figura di spicco del teatro e del cinema italiano. Dopo una serie di problemi di produzione, il produttore Occhipinti decide di sospendere le riprese, scatenando la furia di Maresco, che accusa il produttore di “filmicidio” e decide di scomparire. Questa assenza diventa il fulcro della narrazione, portando il cosceneggiatore Umberto Cantone a intraprendere una ricerca per ritrovare il regista.

In un contesto cinematografico in cui “un film non si nega a nessuno”, Maresco critica aspramente la qualità del cinema contemporaneo, invitando a riflettere sulla natura dell’arte cinematografica e sulla sua evoluzione.

Riflessioni sul cinema contemporaneo

La pellicola è arricchita dalla presenza di attori feticcio di Maresco, come Umberto Cantone, Bernardo Greco, Francesco Conticelli, Marco Alessi, Francesco Puma e Antonio Rezza. La loro presenza non è solo un omaggio a Maresco, ma rappresenta una celebrazione di un cinema che ha saputo osare e innovare.

La Mostra di Venezia, con la sua atmosfera unica, offre un palcoscenico ideale per opere come quella di Maresco. Anche se il regista non era presente, la sua assenza ha alimentato il dibattito su cosa significhi essere un artista oggi. L’opera di Maresco, con il suo mix di realtà e finzione, invita a riflettere su temi importanti, come il valore dell’arte e la sua capacità di sfidare le convenzioni.

In un’epoca in cui il cinema si confronta con sfide senza precedenti, la visione di Maresco emerge come una voce fuori dal coro, una sorta di Cassandra lucida che mette in guardia contro i pericoli dell’appiattimento creativo. La sua storia, intrisa di autoironia e provocazione, è un invito a riflettere sul valore dell’arte e sulla sua potenza di sfida.

Change privacy settings
×