La sorprendente sentenza di Bologna: la multa dell’autovelox va pagata anche senza omologazione

La recente sentenza della giudice Alessandra Cardarelli del tribunale di Bologna ha portato a un cambiamento significativo nel panorama giuridico italiano riguardante le multe elevate tramite autovelox. Secondo questa decisione, non è necessario che un autovelox sia omologato per rendere valida una multa, ma è sufficiente che sia stato approvato dal Ministero dei Trasporti. Questo nuovo orientamento ha suscitato un acceso dibattito tra giuristi, automobilisti e amministratori locali, poiché si distacca dalle precedenti interpretazioni fornite dalla Corte di Cassazione.

La questione dell’omologazione e dell’approvazione

La controversia è emersa quando un cittadino ha contestato una multa, sostenendo che l’autovelox utilizzato per rilevare la sua velocità non fosse omologato, ma solo approvato. La giudice Cardarelli ha rigettato l’appello, chiarendo che l’articolo 142 del Codice della Strada deve essere interpretato congiuntamente all’articolo 201, il quale menziona l’uso di apparecchiature «omologate ovvero approvate». Secondo la magistrata, omologazione e approvazione sono termini equivalenti, quindi non vi è una distinzione giuridica tra i due.

Un aspetto cruciale della sentenza riguarda l’onere della prova. Se si accettasse la distinzione tra i due procedimenti, il conducente che contesta la multa dovrebbe dimostrare il malfunzionamento dell’apparecchio o contestare specificamente i fatti rilevati. Nel caso in esame, il cittadino non ha mai messo in discussione la funzionalità dell’autovelox né ha negato di aver superato il limite di velocità.

La confusione normativa sugli autovelox

Questa decisione si inserisce in un contesto di crescente confusione riguardo all’utilizzo degli autovelox in Italia. Solo pochi mesi fa, un decreto attuativo del governo aveva tentato di semplificare la questione, stabilendo che tutti gli autovelox approvati dopo il 2017 fossero automaticamente considerati omologati. Tuttavia, la situazione rimane complessa, e la sentenza di Bologna rappresenta un cambiamento rispetto a una precedente decisione della Cassazione del 2024, che aveva dichiarato invalide le multe elevate con autovelox approvati ma non omologati.

Implicazioni sulla sicurezza stradale

La questione dell’omologazione e dell’approvazione degli autovelox non riguarda solo la validità delle multe, ma solleva interrogativi più ampi sul controllo della velocità e sulla sicurezza stradale. Secondo i dati forniti dal Ministero dei Trasporti, gli incidenti stradali in Italia continuano a rappresentare una delle principali cause di morte e infortuni, soprattutto tra i giovani. Gli autovelox sono stati introdotti come strumenti per dissuadere comportamenti di guida pericolosi e ridurre il numero di incidenti. Tuttavia, il dibattito sull’affidabilità di questi strumenti e sulla correttezza delle multe emesse continua a essere un tema caldo.

Inoltre, si aggiunge al dibattito la questione del censimento degli apparecchi di rilevamento della velocità. Questo tema è emerso recentemente in un confronto tra il Ministero dei Trasporti e l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), dove sono stati sollevati dubbi sulla trasparenza e sull’efficacia dei controlli. I comuni hanno la responsabilità di gestire e mantenere gli autovelox, ma non sempre vi è un monitoraggio adeguato sul loro stato e sulla loro funzionalità.

Il caso di Bologna ha messo in evidenza la necessità di una maggiore chiarezza normativa, che possa garantire a cittadini e amministratori locali una comprensione uniforme delle regole in materia di autovelox. L’incertezza giuridica può portare a conflitti tra le autorità e gli automobilisti, alimentando un clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni.

Il dibattito è destinato a proseguire, con la speranza che le prossime decisioni giuridiche possano contribuire a chiarire le questioni sollevate e a garantire una maggiore sicurezza stradale. La sentenza della giudice Cardarelli ha aperto un nuovo capitolo in questa storia, sollevando interrogativi importanti sulle modalità di controllo della velocità e sull’efficacia delle sanzioni elevate attraverso gli autovelox. Resta da vedere come questa decisione influenzerà i futuri ricorsi e la gestione della sicurezza stradale in Italia, un tema di cruciale importanza per tutti gli utenti della strada.

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