L’industria audiovisiva italiana sta vivendo un periodo di notevole espansione, come evidenziato dalla sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, che ha annunciato un valore complessivo di quasi dodici miliardi di euro. Questo dato è emerso durante l’incontro “Il cinema e l’audiovisivo in numeri. Motore culturale, occupazionale e opportunità per il Paese”, tenutosi alla Mostra del Cinema di Venezia, organizzato dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura insieme a Cinecittà. L’evento ha messo in risalto non solo i numeri impressionanti del settore, ma anche il suo significativo impatto culturale e occupazionale sul territorio italiano.
L’importanza economica del settore audiovisivo
Secondo Borgonzoni, il settore audiovisivo impiega attualmente circa 124.000 professionisti, sottolineando così l’importanza economica e sociale di questa industria. L’Italia si colloca tra i cinque principali produttori di contenuti audiovisivi in Europa e tra i dieci a livello globale, un riconoscimento che evidenzia il potenziale creativo e innovativo del nostro Paese. Le grandi produzioni, che investono fino a 400 milioni di euro all’anno nella realizzazione di film e serie, non solo generano occupazione diretta, ma fungono anche da volano per le piccole produzioni indipendenti, creando un ecosistema culturale ricco e diversificato.
Ritorno economico degli investimenti pubblici
Un aspetto particolarmente interessante evidenziato da Borgonzoni riguarda il ritorno economico degli investimenti pubblici nel settore. Prendendo come esempio il settore dell’animazione, è stato dimostrato che il denaro investito dallo Stato genera un ritorno fino a 7,14 volte superiore rispetto al capitale inizialmente impiegato. Questo dato è cruciale per giustificare e sostenere ulteriormente gli investimenti pubblici, mostrando come il supporto governativo possa tradursi in benefici economici tangibili per il Paese.
Crescita delle presenze al cinema
Un’ulteriore misura di sostegno al settore è rappresentata dalla campagna “Cinema Revolution”. Durante il periodo che va dal 13 giugno al 24 agosto, il cinema italiano ed europeo ha registrato 1,3 milioni di presenze, segnando un incremento del 6,2% rispetto al 2024 e un impressionante +17,8% rispetto al 2023. Questo è un segnale positivo che dimostra l’interesse crescente del pubblico verso i contenuti cinematografici, rendendo il settore sempre più vitale e rilevante nel panorama culturale italiano.
Sostenere l’industria audiovisiva
Borgonzoni ha anche menzionato il cosiddetto “White Lotus Effect”, che si riferisce all’impatto positivo che le produzioni cinematografiche possono avere sui territori in cui vengono girate. Un esempio emblematico è quello di Taormina, che ha beneficiato notevolmente dalla produzione della seconda stagione della popolare serie. Anche un film indipendente come “Vermiglio”, ambientato in Trentino, ha dimostrato di poter portare ricadute economiche significative al territorio durante le fasi di lavorazione.
Nel contesto del nuovo bilancio finanziario pluriennale europeo, il Ministero della Cultura ha richiesto di non ridurre i fondi dedicati alla cultura, ma anzi di aumentarli. In risposta a tale richiesta, la Commissione Europea ha raddoppiato la dotazione relativa a cultura e media nella proposta di Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034. Questi fondi aggiuntivi potrebbero offrire nuove opportunità di sviluppo per il settore audiovisivo, permettendo una maggiore diversificazione e innovazione.
Inoltre, il Ministero ha proposto l’attivazione di un Fondo di coproduzione europeo, potenziando le linee di intervento per la distribuzione internazionale e incrementando le risorse a sostegno delle sale cinematografiche. Queste iniziative sono fondamentali per garantire che l’industria audiovisiva italiana non solo rimanga competitiva a livello globale, ma anche per promuovere la cultura italiana all’estero.
Il panorama attuale dell’audiovisivo in Italia si presenta come un settore vivace, ricco di opportunità, con un forte potenziale di crescita. Le politiche di sostegno del governo e le iniziative strategiche per il futuro potrebbero ulteriormente consolidare la posizione dell’Italia nel mercato globale, rendendola un punto di riferimento per la produzione cinematografica e audiovisiva. L’industria, con la sua capacità di innovare e attrarre talenti, si conferma non solo un motore economico, ma anche un fondamentale strumento di espressione culturale e identitaria per il Paese.