Il nuovo film di Paolo Sorrentino, “La grazia”, si presenta come un’opera complessa e stratificata, capace di intrecciare temi universali come l’amore, il dubbio e la politica. Presentato in apertura alla 82/ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film ha suscitato l’interesse e l’applauso del pubblico durante la proiezione stampa. Sorrentino, regista di fama mondiale e vincitore di un premio Oscar, ha saputo catturare l’attenzione con una narrativa che sfida le convenzioni e invita alla riflessione.
La trama e i personaggi principali
Al centro della trama troviamo Mariano De Santis, interpretato da Toni Servillo, un immaginario Presidente della Repubblica italiana. Vedovo e cattolico, De Santis vive al Quirinale con la figlia Dorotea, interpretata da Anna Ferzetti, una giurista che condivide con lui il peso delle decisioni importanti. Il film si colloca in un momento cruciale: De Santis è alla fine del suo mandato e si trova di fronte a due richieste di grazia che pongono interrogativi etici e morali, legati all’eutanasia.
Sorrentino ha dichiarato che “La grazia” non è solo un film sull’amore di coppia, ma si estende a un amore più ampio: quello per la famiglia, per le istituzioni e per il sistema giuridico. In questo contesto, l’amore per la moglie scomparsa otto anni prima rappresenta una ferita aperta nel cuore del protagonista, un legame che continua a influenzare le sue scelte. Questo tema amoroso si intreccia con il dubbio, un elemento centrale della narrazione che Sorrentino considera fondamentale in ambito politico.
Dubbio e responsabilità in politica
“L’esercizio del dubbio è una delle qualità poco frequentate in politica”, ha affermato Sorrentino, sottolineando come la mancanza di riflessione critica possa portare a decisioni affrettate e poco ponderate. Questo concetto riporta alla mente il periodo della Prima Repubblica italiana, contraddistinto da un immobilismo che spesso derivava dalla paura di affrontare questioni spinose. In un’epoca in cui i politici sembrano più inclini ad affermare certezze piuttosto che a esplorare le complessità delle situazioni, Sorrentino invita a riflettere sull’importanza di un approccio più sfumato e responsabile.
Tematiche attuali e critica sociale
Il film affronta anche temi di grande attualità, come il dibattito sull’eutanasia e il diritto alla vita, questioni che dividono l’opinione pubblica e che richiedono una riflessione profonda. Sorrentino offre uno spaccato di queste problematiche attraverso gli occhi di un uomo che, pur rivestendo una carica di potere, si trova a dover confrontarsi con la fragilità della condizione umana. Le richieste di grazia che si trova a dover valutare non sono semplici questioni burocratiche, ma toccano le corde più sensibili dell’esistenza.
In questo contesto, il film si configura anche come una critica all’attuale panorama politico, dove le ideologie sembrano essere sostituite da affermazioni superficiali e scelte affrettate. Sorrentino, con la sua narrazione incisiva, invita il pubblico a riflettere su come il dubbio e la responsabilità siano elementi essenziali per una politica sana e giusta. Questo approccio critico, che si allontana dalla retorica classica, offre una visione nuova e necessaria, in un momento storico in cui la fiducia nelle istituzioni è messa a dura prova.
La colonna sonora, curata da un compositore di fama, accompagna dolcemente le immagini, creando un’atmosfera che amplifica le emozioni dei personaggi e le tensioni della trama. La fotografia, con i suoi colori tenui e le inquadrature studiate, contribuisce a rendere palpabile il dolore e la bellezza delle relazioni umane, mentre il Quirinale diventa un simbolo di potere ma anche di vulnerabilità.
“La grazia” si propone quindi come un’opera cinematografica che, attraverso l’amore e il dubbio, cerca di rispondere a interrogativi fondamentali sulla vita, la morte e il senso della responsabilità. Con la sua narrazione profonda e i temi universali che affronta, il film di Sorrentino non solo intrattiene, ma invita anche a una riflessione critica sul nostro tempo, su come viviamo e su come facciamo politica. Attraverso la lente dell’intimità e del conflitto interiore, il regista riesce a toccare le corde più sensibili dell’animo umano, offrendo uno spaccato della realtà contemporanea che risuona in modo potente e attuale.