Venezia ’82: un’estate di sirene, sangue e misteri criminologici

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, giunta alla sua 82ª edizione, si svolge dal 27 agosto al 6 settembre 2022, portando alla ribalta storie di cronaca che catturano l’attenzione del pubblico. Quest’anno, il Lido si trasforma in un palcoscenico ideale per esplorare tematiche di grande attualità, creando un connubio affascinante tra arte e realtà. Tra sirene, sangue e delitti, i film presentati non solo intrattengono, ma invitano a riflettere su eventi drammatici e le loro conseguenze.

La gioia: un film che colpisce nel segno

Uno dei film italiani più attesi in questa edizione è “La Gioia”, diretto da Nicolangelo Gelormini. Questo lungometraggio, l’unico titolo italiano in concorso alle Giornate degli Autori, si basa sull’opera teatrale “Se non sporca il mio pavimento” di Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori. “La Gioia” affronta un tema di cronaca nera particolarmente agghiacciante: l’assassinio di Gloria Rosboch, una docente uccisa nel 2016 da un suo ex alunno, Gabriele De Filippi, che l’aveva illusa con la promessa di una nuova vita insieme.

Il film, con protagonisti Valeria Golino, Saul Nanni e Jasmine Trinca, si distingue per la sua capacità di rendere vivida e toccante una storia vera, invitando il pubblico a confrontarsi con la brutalità di un delitto che ha scosso l’opinione pubblica.

Elisa: una narrazione intensa

Un altro film in concorso che merita attenzione è “Elisa” di Leonardo Di Costanzo. Questo lavoro, con un cast che include Barbara Ronchi, Roschdy Zem, Diego Ribon e nuovamente Valeria Golino, è ambientato tra l’Alto Adige e il Canton Ticino. La pellicola narra la vita di Elisa, una giovane donna di buona famiglia che si trova in carcere da dieci anni per aver ucciso brutalmente la sorella.

La sua storia si svela attraverso i ricordi confusi, che iniziano a prendere forma grazie all’incontro con un criminologo impegnato in uno studio sui delitti in famiglia. Di Costanzo si è ispirato a un libro di uno dei più rinomati criminologi italiani, Adolfo Ceretti, che analizza i meccanismi psicologici e sociali che possono portare a tali tragedie. Il titolo del libro è “Io volevo ucciderla”, e attraverso questa collaborazione, il regista riesce a dar vita a una narrazione intensa e profonda.

La dimensione internazionale della Mostra

La Mostra di quest’anno non si limita a esplorare storie italiane, ma abbraccia anche narrazioni internazionali. Gus Van Sant, famoso per le sue opere iconiche, torna al festival con “Dead Man’s Wire”, un film che esamina un episodio di cronaca risalente al 1977. La pellicola si concentra su un drammatico sequestro con ostaggio, le cui trattative furono trasmesse in diretta televisiva, tenendo gli americani con il fiato sospeso per ben 63 ore.

Van Sant, noto per il suo approccio sensibile e profondo, riesce a rendere palpabile la tensione e la vulnerabilità umana di fronte a eventi così estremi. Questa edizione della Mostra di Venezia si distingue per il suo impegno a raccontare le verità più scomode e i lati oscuri della società.

Il cinema diventa così un potente strumento di riflessione, capace di affrontare questioni di giustizia, verità e redenzione. Le storie di vita, le tragedie personali e i crimini che hanno segnato la cronaca recente vengono portati alla luce con un linguaggio cinematografico che invita il pubblico a interrogarsi e a non rimanere indifferente.

Inoltre, il festival offre uno spazio di dialogo e confronto tra artisti e pubblico, creando un ambiente fertile per discussioni su temi delicati come la violenza, il trauma e le sue ripercussioni. Il Lido di Venezia, con il suo fascino unico, diventa quindi un crocevia di idee e narrazioni, dove il cinema si intreccia con la realtà in modo indissolubile.

Nonostante l’attenzione rivolta a temi così pesanti, la Mostra riesce a mantenere un’atmosfera di festa e celebrazione dell’arte cinematografica. Gli eventi, le proiezioni e i dibattiti si susseguono in un clima di entusiasmo, attirando non solo cinefili ma anche semplici curiosi e appassionati di storie. Il Lido si trasforma in un luogo di incontro, dove il cinema funge da catalizzatore per riflessioni più ampie sulla società contemporanea.

In questo contesto, la 82ª edizione della Mostra di Venezia si afferma come un’importante piattaforma per la narrazione di storie vere che spesso rimangono nell’ombra. Con una programmazione ricca e variegata, il festival si propone di dare voce a chi non ha voce, portando alla ribalta drammi che meritano di essere raccontati. La cronaca, quella vera, si fa arte e il Lido diventa un palcoscenico dove sirene, sangue e delitti si intrecciano con il potere emozionale del cinema.

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