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Non ha bisogno di presentazioni il grande Lamberto Bava, una delle figure più emblematiche del cinema horror e fantasy italiano. Regista e sceneggiatore, Bava ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema di genere, e la sua influenza continua a farsi sentire anche nelle opere contemporanee. Recentemente, ha partecipato al Festival di Locarno, dove ha ritirato il Pardo speciale alla carriera, un riconoscimento che celebra il suo contributo al mondo del cinema. Durante l’evento, il direttore artistico del festival, Giona A. Nazzaro, ha introdotto Bava con parole di grande stima, sottolineando il suo impatto nel settore.
All’ottantunenne regista non manca certo il senso dell’umorismo. Avvicinandosi ai giornalisti, ha esclamato con un sorriso sornione: “Ancora non so se me lo merito, questo premio. Forse lo restituisco”. La battuta ha suscitato risate tra i presenti, ma la sua sincerità e umiltà hanno colpito. “Qualcuno lo vende…”, ha aggiunto un giornalista, ma Bava ha risposto con decisione: “No, quello mai”. Questo scambio ha messo in luce non solo il suo spirito giocoso, ma anche il suo legame autentico con il suo lavoro e il pubblico.
Nel corso dell’intervista, Bava ha parlato dei suoi progetti cinematografici più amati, rivelando una connessione profonda con alcune delle sue opere. Ecco alcuni dei titoli a cui è particolarmente legato:
Questi titoli non sono solo opere significative nella sua carriera, ma anche punti di riferimento per il cinema di genere italiano. “Demoni”, in particolare, ha raggiunto uno status di culto nel panorama horror internazionale, grazie alla sua combinazione di effetti speciali innovativi e una narrazione avvincente.
Tuttavia, Bava ha anche condiviso un rimpianto: il progetto di un film intitolato Gnomi, mai realizzato. “C’era qualcosa che però non sono mai riuscito a portare sullo schermo – prosegue -, era partito molto bene, si chiamava ‘Gnomi’. Stava per cominciare e non si è mai fatto, rimpiango di non averlo mai realizzato perché già tanti anni fa diceva quello che oggi pensiamo tutti”. L’idea originale, scritta negli anni ’80 da Roberto Gandus, prevedeva una storia in cui gli gnomi si vendicavano dell’umanità per la sua mancanza di rispetto verso la natura. Un tema che risuona particolarmente forte oggi, in un’epoca in cui la sostenibilità e la tutela dell’ambiente sono al centro del dibattito pubblico.
Mentre il suo passato cinematografico è ricco di successi, Bava non si ferma e continua a esplorare nuove forme di espressione artistica. “Sto scrivendo tante cose. Libri, novelle, racconti. Ho da poco pubblicato un libro”, ha dichiarato. La sua opera più recente, Demoni. La rinascita, edito da Cut-Up, rappresenta un’evoluzione del suo lavoro nel mondo del cinema. In questo libro, i demoni che lo hanno reso famoso tornano a invadere il mondo contemporaneo, ma attraverso nuovi mezzi come i media digitali, la realtà virtuale e i social network.
Con la sua lunga carriera e il suo approccio innovativo nei confronti del cinema e della narrativa, Lamberto Bava continua a essere un faro per le generazioni future di cineasti e narratori. La sua capacità di adattarsi ai tempi moderni è una testimonianza della sua versatilità artistica e una fonte d’ispirazione per tutti coloro che amano il cinema italiano.
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