Scritte antisemite e svastiche: la paura di una famiglia ebrea a Milano

La recente scoperta di atti vandalici a sfondo antisemita a Milano ha scosso profondamente non solo la comunità ebraica locale, ma anche tutti coloro che credono nei valori di tolleranza e rispetto. Il 4 agosto, una famiglia ebraica della zona di Forze Armate ha trovato la porta del proprio appartamento imbrattata con svastiche e insulti. Questo triste episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza degli ebrei in Italia e sull’aumento dell’antisemitismo nel paese.

Le scritte, eseguite con un pennarello nero, erano ben visibili a chiunque passasse nei pressi. Due svastiche erano disegnate in alto sulla porta, accompagnate dalla frase «ebrei basta» accanto alla serratura e un inquietante messaggio in diagonale: «muor». La giovane Elisa, residente nell’appartamento con sua madre, ha dichiarato di essere sotto shock e di provare una sensazione di essere state “marchiate”. La sua reazione evidenzia la vulnerabilità e la paura che colpiscono chi vive in una società dove episodi di questo tipo continuano a verificarsi.

L’indagine e le difficoltà

La famiglia ha prontamente denunciato l’accaduto alla questura, avviando un’indagine da parte della Digos, il reparto di polizia dedicato alla sicurezza interna. Tuttavia, le indagini sono complicate dall’assenza di telecamere di sorveglianza nel condominio, rendendo difficile identificare l’autore del vandalismo. Gli inquirenti stanno ora esaminando alcuni dettagli, come l’orario del vandalismo, coincidente con l’uscita di Elisa, e la presenza di colla nella serratura di un altro appartamento, che potrebbero suggerire un colpevole interno.

Elisa ha espresso il suo smarrimento, chiedendosi perché proprio la loro famiglia fosse stata presa di mira. Questo sentimento di vulnerabilità è amplificato dalla consapevolezza che Milano, pur avendo una comunità ebraica storica, ha visto un aumento degli episodi di antisemitismo negli ultimi anni.

Aumento dell’antisemitismo in Italia

Secondo il rapporto annuale dell’Osservatorio sull’Antisemitismo in Italia, si è registrato un incremento degli atti antisemiti, sia verbali che fisici. La situazione è diventata così seria che il governo italiano ha avviato iniziative per combattere l’antisemitismo, tra cui programmi educativi nelle scuole e campagne di sensibilizzazione. Tuttavia, episodi come quello avvenuto a Milano dimostrano che c’è ancora molto lavoro da fare.

La comunità ebraica milanese ha espresso solidarietà alla famiglia colpita, con il presidente della Comunità Ebraica di Milano che ha sottolineato l’inaccettabilità di tali atti di odio e intolleranza nel 2025. È importante notare che questo non è un caso isolato; altre famiglie ebraiche nella stessa area hanno segnalato atti di vandalismo e aggressioni verbali.

La vita dopo l’episodio

Dopo l’incidente, Elisa e sua madre vivono in uno stato di ansia e paura. La madre ha deciso di limitare le uscite, vivendo con la costante preoccupazione che simili atti possano ripetersi. Elisa ha descritto come ogni rumore le faccia sobbalzare e ogni persona estranea le faccia sentire minacciate. La loro vita è cambiata in un attimo.

Sebbene le autorità stiano indagando, la paura e l’incertezza rimangono palpabili. La speranza è che la denuncia di atti di odio come questo possa portare a una maggiore consapevolezza e a una mobilitazione collettiva contro l’antisemitismo. La lotta contro l’odio e la discriminazione è una responsabilità collettiva, e ogni cittadino, così come la comunità ebraica, merita di vivere in un ambiente sicuro e rispettoso.

Change privacy settings
×