Un’indagine della BBC ha rivelato un fenomeno sconvolgente: una rete internazionale clandestina dedicata alla tortura di gatti, in particolare cuccioli, sta proliferando online, condividendo tra i suoi membri video raccapriccianti delle atrocità perpetrate sugli animali. La gravità di questa situazione è accentuata dal fatto che molti dei membri sono minorenni, il che solleva interrogativi sul futuro della sensibilità e dell’empatia nei confronti degli animali.
La scoperta di questa rete è avvenuta dopo un caso di cronaca nera che ha scosso la comunità di Ruislip, un quartiere dell’ovest di Londra. Nel maggio 2023, due adolescenti, una ragazza di 16 anni e un ragazzo di 17, hanno confessato di aver torturato e ucciso due gattini in un parco. I loro corpi sono stati ritrovati mutilati, appesi e circondati da coltelli e altri strumenti di tortura. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni tra le autorità, portando a un’indagine più ampia che ha rivelato collegamenti con una rete globale di maltrattamento animale.
Origini della rete di maltrattamento
Secondo l’inchiesta, questa rete sarebbe iniziata in Cina, per poi espandersi rapidamente in altri paesi, tra cui il Regno Unito, il Giappone e diverse nazioni europee. La BBC ha rivelato che molti membri della rete utilizzano applicazioni di messaggistica crittografata per comunicare e pianificare atti di crudeltà. Alcuni utenti britannici, ad esempio, hanno spiegato come adottare gattini attraverso la “Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals” (RSPCA), solo per maltrattarli successivamente. Le chat sono piene di commenti agghiaccianti e moduli di azione, con membri che esprimono il desiderio di infliggere sofferenze ai felini.
La brutalità dei contenuti condivisi
Un’organizzazione animalista, Feline Guardians, ha monitorato la situazione e ha scoperto che tra maggio 2023 e maggio 2024, un nuovo video di torture di gatti viene pubblicato online ogni 14 ore. In totale, sono stati identificati 24 gruppi attivi in cui gli utenti si scambiano contenuti estremamente violenti e discutono metodi per infliggere sofferenze sempre maggiori agli animali. Uno dei casi più allarmanti riguarda un individuo che ha prodotto e condiviso oltre 200 video documentando l’uccisione di gatti.
- Gatti annegati
- Gatti squartati
- Gatti lasciati morire di fame in gabbie
In un caso, i membri della rete hanno discusso di rianimare i gatti con l’elettricità per prolungare la loro sofferenza. Lara, una volontaria di Feline Guardians che ha infiltrato questi gruppi, ha condiviso la sua esperienza: «Ogni giorno mi si spezzava il cuore. Non c’è limite al dolore che queste persone sono disposte a infliggere. È come guardare nell’abisso del male».
La preoccupante presenza di minorenni
Un altro aspetto inquietante di questa rete è la presenza di minorenni coinvolti. In una chat, un utente ha dichiarato: «Ho 10 anni e mi piace torturare i gatti». Questo elemento evidenzia il grave problema sociale e culturale che si cela dietro questi atti di violenza. La normalizzazione della crudeltà nei confronti degli animali tra i giovani è un segnale preoccupante, che potrebbe preludere a comportamenti violenti anche nei confronti degli esseri umani.
Un personaggio chiave in questa rete è un individuo noto con il nome di “Little Winnie”, un riferimento satirico al leader cinese Xi Jinping. Questo membro, attivo in diversi forum di discussione, è stato identificato come un giovane di 27 anni residente a Tokyo. Nonostante le prove raccolte, il ragazzo ha negato ogni coinvolgimento quando contattato dalla BBC.
La necessità di un intervento urgente
La mancanza di normative adeguate in alcuni paesi, come la Cina, consente la proliferazione di questi contenuti senza conseguenze legali. Le organizzazioni come Feline Guardians stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità su questa problematica, organizzando manifestazioni e chiedendo un intervento concreto da parte dei governi. Anche membri del Parlamento britannico, come Johanna Baxter, hanno espresso preoccupazione, sottolineando che l’abuso sugli animali è spesso un indicatore di potenziali comportamenti violenti verso gli esseri umani.
La rete di crudeltà verso i gatti non rappresenta solo un problema di maltrattamento animale, ma riflette anche un fenomeno sociale più ampio che richiede attenzione e azione. La società deve affrontare queste problematiche con urgenza, intervenendo non solo per proteggere gli animali, ma anche per garantire un futuro in cui la violenza e la crudeltà non siano tollerate, indipendentemente dalla loro forma.