Veneto in cerca di medici all’estero: la protesta dei sindacati si intensifica

La crisi del personale medico in Veneto ha raggiunto livelli allarmanti, spingendo la Giunta regionale a implementare una misura straordinaria. Medici con titoli di studio esteri, anche se non riconosciuti in Italia, possono ora candidarsi per lavorare nella regione. Si stima una carenza di circa 3.500 medici, necessaria per garantire un adeguato servizio sanitario alla popolazione veneta. Questa situazione, come dichiarato dai rappresentanti regionali, è in continua aggravamento e richiede interventi immediati per garantire la continuità dei servizi, in particolare quelli di emergenza e pronto soccorso.

Nuove opportunità per medici esteri

La nuova normativa approvata dalla Regione consente l’assunzione di medici provenienti dall’estero, ma con alcune limitazioni. Solo i professionisti già presenti sul territorio nazionale, in possesso di un permesso di soggiorno per motivi lavorativi o di doppia cittadinanza, potranno presentare la propria candidatura. Questo approccio è stato pensato per evitare precarietà e garantire una certa stabilità nel personale medico. Il bando di assunzione, che sarà pubblicato a breve da Azienda Zero, rappresenta un tentativo di affrontare il problema immediato e di ridurre il ricorso ai gettonisti, medici chiamati a coprire turni scoperti in modo temporaneo.

Le critiche dei sindacati

Tuttavia, il provvedimento ha suscitato polemiche. I rappresentanti dei sindacati medici, tra cui Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Aaroi-Emac, hanno espresso la loro contrarietà. In una nota congiunta, hanno sottolineato come questa misura possa compromettere la qualità delle prestazioni sanitarie offerte ai cittadini veneti. Secondo i sindacati, le soluzioni proposte dalla Giunta regionale non affrontano le problematiche strutturali del servizio sanitario, ma sono più un modo per dare un’illusione di stabilità senza risolvere le radici del problema.

Alternative proposte dai sindacati

I sindacati sostengono che ci sarebbero alternative più efficaci per risolvere la crisi del personale, tra cui:

  1. Eliminazione del tetto di spesa per il personale: Questa misura potrebbe garantire un flusso costante di nuovi professionisti nel sistema sanitario.
  2. Assunzione di medici con titoli esteri: Questa opzione potrebbe esporre i pazienti a rischi, poiché non si garantirebbe la stessa qualità di preparazione e competenza.

Dall’altro lato, la Giunta regionale giustifica la misura sottolineando l’urgenza di garantire assistenza sanitaria adeguata alla popolazione. In un contesto dove i servizi di emergenza e pronto soccorso sono sotto pressione, il reclutamento di medici esteri si presenta come una soluzione immediata. Tuttavia, si tratta di una soluzione temporanea, autorizzata solo fino al 31 dicembre 2027, e che dovrà essere monitorata attentamente per evitare problematiche legate alla qualità delle cure.

Processo di selezione e sfide future

Per quanto riguarda il processo di selezione, i candidati dovranno superare una valutazione basata su titoli e colloqui, in cui verrà testata la loro conoscenza della lingua italiana e le competenze cliniche. Questa fase di selezione è stata pensata per garantire che solo i professionisti più qualificati possano accedere alle posizioni disponibili. Tuttavia, i sindacati mettono in dubbio che questa possa essere realmente una garanzia di qualità.

La questione dei medici introvabili non è un problema esclusivo del Veneto. In Italia, si sta registrando una crescente difficoltà nel reperire personale sanitario, complicata da fattori come il pensionamento di molti medici e la mancanza di attrattività della professione. Questo ha portato a un aumento della precarietà lavorativa e a una maggiore richiesta di flessibilità da parte delle strutture sanitarie.

In un contesto così complesso, è evidente che la soluzione della crisi del personale medico non può limitarsi a misure straordinarie e temporanee. È necessario un piano a lungo termine che preveda investimenti in formazione, reclutamento e miglioramento delle condizioni lavorative per i medici, al fine di garantire un sistema sanitario efficiente e di qualità per tutti i cittadini. La strada da percorrere è ancora lunga e, mentre il Veneto cerca di risolvere le sue carenze attraverso misure straordinarie, i sindacati chiedono un ripensamento strategico che metta al centro la qualità delle prestazioni sanitarie e la sicurezza dei pazienti.

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