A partire dal 15 settembre 2023, Courmayeur diventerà il set del film ‘Bianco’, diretto da Daniele Vicari e dedicato a una delle tragedie più drammatiche della storia dell’alpinismo: la tragedia del Pilone Centrale del Freney, avvenuta nel 1961. Questo tragico evento, che portò alla morte di quattro alpinisti durante il tentativo di scalare una delle pareti più impervie del Monte Bianco, ha segnato profondamente la comunità alpinistica e ha lasciato un’eredità di coraggio e resilienza.
La tragedia del Pilone Centrale del Freney
Il Pilone Centrale del Freney, con la sua imponente verticalità di 750 metri, è considerato il versante più maestoso e inaccessibile del Monte Bianco. Nel 1961, due team rivali, uno italiano e uno francese, decisero di unire le loro forze per tentare la scalata. Tuttavia, la loro impresa si trasformò in un vero e proprio incubo. Gli alpinisti si trovarono a dover affrontare condizioni estreme, tra cui:
- Tormente di neve
- Temperature glaciali
- Cinque giorni e cinque notti di digiuno e sofferenza
Dopo giorni di lotta, la vetta sembrava sempre più lontana e la tragedia colpì con forza, lasciando tre superstiti, tra cui il leggendario Walter Bonatti, simbolo dell’alpinismo italiano.
La sceneggiatura e la produzione
La sceneggiatura di ‘Bianco’ è stata realizzata da un team di autori di grande talento: Massimo Gaudioso, Francesca Manieri e Marco Ferrari. Essa si basa sul libro ‘Freney 1961 – Tragedia sul Monte Bianco’ di Marco Albino Ferrari, pubblicato da Salani editore. Questo libro ha già suscitato un notevole interesse per la sua narrazione intensa e dettagliata degli eventi, e il film promette di portare sul grande schermo le emozioni e le sfide affrontate dagli alpinisti.
Le riprese si svolgeranno non solo all’aperto, nei suggestivi scenari del Monte Bianco, ma anche in studi appositamente attrezzati, dove saranno ricreati gli ambienti di alta montagna. Questa scelta garantirà la massima sicurezza e permetterà di controllare meglio le condizioni di ripresa.
Il casting e l’interesse per Walter Bonatti
Un aspetto che ha suscitato grande curiosità è il casting del film, in particolare per il ruolo di Walter Bonatti. L’interpretazione di una figura così iconica dell’alpinismo italiano rappresenta una sfida per l’attore scelto e per il team di produzione, che desidera rendere giustizia alla complessità del personaggio e alla sua straordinaria storia di vita. Bonatti, noto per le sue imprese audaci e il suo spirito indomito, è un simbolo di determinazione e passione per la montagna, e il film si propone di rendere omaggio alla sua figura.
La produzione di ‘Bianco’ ha affrontato un lungo percorso prima di arrivare a questo punto. Infatti, il progetto è stato bloccato per ben dieci anni a causa di difficoltà finanziarie. Solo grazie a una co-produzione internazionale tra Be Water Film, Tarantula e Rai Cinema, e al supporto del Ministero della Cultura, delle Film Commission della Valle d’Aosta e del Sudtirolo, è stato possibile finalmente dare il via alle riprese.
L’interesse per la figura di Walter Bonatti e per la tragedia del Freney non è solo legato al mondo dell’alpinismo, ma si estende anche a un pubblico più ampio, affascinato dalle storie di resistenza umana e di sfide contro la natura. La narrazione di queste esperienze estreme può servire da ispirazione per molti, ricordando che, nonostante le avversità, la determinazione e la passione possono portare a risultati straordinari.
Con l’inizio delle riprese a Courmayeur, l’attesa cresce ogni giorno di più, e gli appassionati di cinema e montagna non vedono l’ora di scoprire come questa storia di coraggio e tragedia verrà tradotta sul grande schermo. La bellezza del paesaggio montano, unita alla profondità emotiva della storia, promette di rendere ‘Bianco’ un film imperdibile per chi ama la montagna e le storie di vita che essa può ispirare.