Nel 1912, l’Italia si trova a dover affrontare la morte di Giovanni Pascoli, uno dei suoi poeti più amati. Questo evento segna un momento di profondo lutto nazionale, un dolore che unisce persone di tutte le classi sociali. Un treno parte da Bologna, trasportando studenti, autorità e familiari, tra cui la sorella Maria, affettuosamente chiamata Mariù. Questo viaggio funebre, carico di significato, è il punto di partenza per “Zvanì – Il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli”, un tv movie che verrà presentato in anteprima il prossimo 31 agosto a Venezia, all’interno della sezione ‘Confronti’ delle Giornate degli Autori.
La produzione e il cast
La pellicola, coprodotta da Rai Fiction e MeMo Films, nasce da un’idea di Sandro Petraglia, che ha collaborato con Lorenzo Bagnatori ed Eleonora Bordi per la sceneggiatura. A dirigere il progetto c’è Giuseppe Piccioni, noto per la sua capacità di raccontare storie di forte impatto emotivo. Il cast è di tutto rispetto, con attori come Federico Cesari, Benedetta Porcaroli, Liliana Bottone e Luca Maria Vannuccini, oltre alla partecipazione straordinaria di Riccardo Scamarcio e Margherita Buy. Dopo l’anteprima a Venezia, il film sarà distribuito nelle sale cinematografiche a partire dal 2 ottobre 2023, prima di approdare su Rai 1.
La trama di Zvanì
“Zvanì” si sviluppa attraverso i ricordi di Mariù, che funge da narratore privilegiato per esplorare la vita di Pascoli. La storia inizia con l’omicidio del padre, un evento tragico che segna profondamente l’esistenza del giovane Giovanni. L’assenza paterna, unita a una vita di povertà, influisce notevolmente sulla sua formazione e sul suo sviluppo come uomo e come poeta. Le difficoltà economiche e le sfide quotidiane diventano lo sfondo di una vita dedicata alla poesia e all’impegno politico.
Il racconto si snoda attraverso le varie fasi della vita di Pascoli, mettendo in luce il suo rapporto complicato e spesso conflittuale con Giosuè Carducci, un altro gigante della poesia italiana. Nonostante le divergenze, Pascoli trova la forza di laurearsi e di riunirsi con le sorelle, un momento di gioia che contrasta con le tensioni familiari che caratterizzano la loro convivenza. La sorella Ida, in particolare, si dimostra più indipendente e decide di lasciare la casa familiare per cercare una vita propria, contribuendo a creare un’atmosfera di instabilità tra i membri della famiglia.
La ricerca di pace interiore
La figura di Giovanni Pascoli emerge quindi come quella di un uomo famoso, ma infelice, che cerca rifugio nella tranquillità di Castelvecchio, un luogo che diventa simbolo della sua ricerca di pace interiore. Qui, il treno che trasporta il suo corpo verso l’ultima dimora attraversa un paesaggio surreale, in cui si intrecciano apparizioni misteriose e reminiscenze poetiche che richiamano le immagini evocative delle sue opere.
La scelta di utilizzare le memorie di Mariù come filo conduttore è particolarmente significativa. Essa non solo permette di esplorare la vita di Pascoli da una prospettiva intima e personale, ma offre anche uno sguardo sulle dinamiche familiari che hanno influenzato il suo operato. La relazione tra Giovanni e Mariù è complessa, densa di affetto ma anche di tensioni, riflettendo le sfide che la famiglia ha dovuto affrontare. La sua vita, costellata di eventi drammatici e momenti di grande bellezza, rappresenta un microcosmo delle sofferenze e delle speranze di un’intera generazione.
In “Zvanì”, Piccioni riesce a trasmettere l’essenza della poetica pascoliana attraverso una narrazione visiva ricca di simbolismi e riferimenti poetici. La regia si distingue per la sua capacità di evocare atmosfere che richiamano il mondo onirico delle poesie di Pascoli, rendendo omaggio alla sua sensibilità artistica. La sceneggiatura, curata nei minimi dettagli, offre una visione profonda e sfumata di un poeta la cui vita è stata segnata da eventi tragici, ma anche da una straordinaria capacità di creare bellezza.
In conclusione, “Zvanì – Il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli” non è solo un omaggio a un grande poeta, ma anche un viaggio nelle complessità della vita familiare, nelle sfide personali e nelle aspirazioni artistiche che caratterizzano la figura di Giovanni Pascoli. La presentazione a Venezia rappresenta un’opportunità imperdibile per riscoprire la sua eredità culturale e per riflettere sul modo in cui le esperienze personali influenzano l’arte e la letteratura. Con la prospettiva offerta da Mariù, il film promette di rivelare i lati meno noti e più umani di un poeta che continua a ispirare generazioni di lettori e artisti.