Le Giornate degli Autori: un viaggio da La Gioia a Annie Ernaux

Le Giornate degli Autori, giunte alla loro 22ª edizione, si confermano come un’importante sezione autonoma e indipendente all’interno della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, che si svolge dal 27 agosto al 6 settembre. Sotto la direzione artistica di Gaia Furrer, l’evento si propone di esplorare una “mappa geografica, artistica e sentimentale”, affrontando temi di grande rilevanza sociale e culturale. Tra questi, emergono questioni come il potere taumaturgico del cinema, la guerra, l’esilio e l’amore visto in un’ottica anti-borghese, insieme a famiglie spesso disfunzionali e al tema universale che afferma che “il personale è politico”, suggerendo che la memoria individuale possa trasformarsi in coscienza collettiva.

Film in concorso

In concorso, tra i dieci film presentati, spicca un’unica opera italiana: La Gioia di Nicolangelo Gelormini, che vede nel cast nomi di spicco come Valeria Golino, Saul Nanni, Jasmine Trinca e Francesco Colella. Il film si basa su un tragico fatto di cronaca nera, l’omicidio di Gloria Rosboch, un’insegnante assassinata nel 2016 da un ex allievo, Gabriele De Filippi, che l’aveva ingannata promettendole una nuova vita. Questa scelta narrativa testimonia come il cinema possa riflettere e interrogare le ferite aperte della società contemporanea.

Temi di rilevanza sociale

La guerra in Cecenia è un altro tema ricorrente, esplorato attraverso due opere di registe in esilio. L’opera d’apertura, Memory di Vladlena Sandu, si basa su una vicenda autobiografica, mentre Short Summer di Nastia Korkia racconta l’estate di una bambina immersa nel conflitto che ha devastato la sua terra. Questi film offrono uno sguardo intimo e personale su esperienze di vita segnate dalla violenza e dall’ingiustizia, sottolineando come il cinema possa fungere da strumento di memoria e riflessione.

Inoltre, l’Iran è presente con una duplice prospettiva. Past Future Continuous, un documentario di Firouzeh Khosrovani, narra la storia di una donna che ha lasciato il suo Paese dopo la rivoluzione islamica, mentre Inside Amir di Amir Aziz offre un’esplorazione più intima della vita di un giovane iraniano, mettendo in luce le sfide e le speranze di chi vive in un contesto segnato da oppressione e restrizioni.

Eventi speciali e riconoscimenti

Un altro film molto atteso è Come ti muovi sbagli, una commedia di Gianni Di Gregorio, che chiude la rassegna fuori concorso. Il film vede Di Gregorio nel ruolo di coprotagonista insieme a Greta Scarano, Tom Wlaschiha e Iaia Forte, ed offre una riflessione leggera ma incisiva sulle relazioni umane e sulle scelte che ci guidano nella vita quotidiana.

Tra gli eventi speciali delle Giornate degli Autori, spicca la presenza della premio Nobel Annie Ernaux, che parteciperà alla presentazione del documentario Writing Life – Annie Ernaux Through the Eyes of High School Students, diretto da Claire Simon. Questo film offre uno sguardo unico sulla vita e l’opera di Ernaux, esplorando come le sue esperienze personali possano ispirare e influenzare le nuove generazioni.

In aggiunta, tra i documentari da segnalare vi è Who Is Still Alive di Nicolas Wadimoff, che pone l’accento su nove rifugiati palestinesi “sopravvissuti al genocidio in atto a Gaza”, come evidenziato da Furrer. Un’opera che invita a riflettere su una delle crisi umanitarie più gravi del nostro tempo. Altro titolo interessante è Il quieto vivere di Gianluca Matarrese, che indaga una faida familiare attraverso un mix di documentario e finzione, in un gioco di specchi tra realtà e rappresentazione.

Nella sezione Notti Veneziane, dedicata alle anteprime mondiali di film italiani, troviamo opere di grande interesse come Toni, mio padre di Anna Negri, che offre un ritratto personale del padre, Toni Negri, e Confiteor, come scoprii che non avrei fatto la rivoluzione di Bonifacio Angius, con un cast che include Geppi Cucciari e Giuliana De Sio. Inoltre, Amata di Elisa Amoruso esplora il complesso tema della maternità, affrontando il conflitto tra desiderio e rifiuto, con un cast di attori tra cui spiccano Miriam Leone e Stefano Accorsi. Infine, Film di Stato di Roland Sejko utilizza materiali d’archivio per ricostruire l’Albania del dopoguerra, mettendo in luce le dinamiche ideologiche e propagandistiche di quel periodo.

Tornano anche i riconoscimenti e gli eventi speciali, con la Siae e il premio Bookciak azione!, un’iniziativa cine-letteraria in collaborazione con il Sngci. Le Giornate degli Autori si presentano quindi come un palcoscenico vivace e dinamico, capace di dare spazio a voci nuove e di affrontare questioni di forte attualità. La direzione artistica di Gaia Furrer e il delegato generale Giorgio Gosetti sottolineano l’importanza di rappresentare opere di qualità, sfidando la tendenza alla conformità che può caratterizzare la produzione cinematografica attuale. In un momento in cui molte opere rischiano di essere omologate, le Giornate degli Autori si affermano come un faro di creatività e innovazione nel panorama cinematografico internazionale.

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