Giuli sotto esame: il tribunale e l’Agenzia delle Entrate indagano sul tax credit di Iervolino

L’amministratore del tribunale ha recentemente chiesto al professor Bastia di fermarsi sul tax credit collegato all’imprenditore Iervolino, un tema che continua a suscitare grande interesse nelle cronache. La questione si complica ulteriormente, poiché anche l’Agenzia delle Entrate ha iniziato a contestare il tax credit ottenuto nel 2020, per un importo complessivo di 62 milioni di euro, che il Ministero ha deciso di revocare.

Il professor Bastia, noto dottore commercialista e ordinario di economia aziendale all’Università di Bologna, è stato incaricato di analizzare la situazione di Sipario Movies. La sua nomina, avvenuta il 10 giugno scorso dalla sedicesima sezione civile del Tribunale di Roma, è seguita dalla revoca del liquidatore David Peretti, il quale ha preso decisioni controverse, come la liquidazione della società senza il consulto del collegio sindacale e senza preparare un bilancio di liquidazione finale. Queste azioni hanno alimentato ulteriori sospetti sulla correttezza della sua gestione.

La questione del tax credit

Il fulcro della questione è la necessità di chiarire se le spese dichiarate da Sipario Movies siano state gonfiate per ottenere indebitamente il tax credit. Questo aspetto è emerso dalla relazione del professor Eugenio Barcellona e dagli avvocati dello studio Pedersoli Gattai, i quali hanno evidenziato anomalie e irregolarità nel bilancio della società. Per comprendere l’entità della potenziale frode e la verità sui costi, il Ministero della Cultura sembra orientato a congelare la revoca del tax credit in attesa di ulteriori chiarimenti.

Il conflitto interno e le problematiche di gestione

La situazione all’interno della Sipario Movies è stata ulteriormente aggravata da un conflitto tra i soci fondatori Iervolino e Monika Bacardi, che ha portato a uno stallo operativo della società. Le tensioni tra i due soci sono sfociate in accuse reciproche, paralizzando le attività aziendali. Iervolino, pur essendo socio di minoranza, ha gestito l’azienda fino all’estate del 2024, quando il suo potere è stato limitato dalla scadenza del patto parasociale.

Il lavoro di revisione contabile condotto da EY ha rivelato ulteriori problematiche, tanto che il bilancio semestrale al 30 giugno 2024 è stato giudicato “ingiudicabile” a causa della mancanza di documentazione necessaria. Questo ha messo in luce una gestione poco trasparente e ha alimentato dubbi sulla salute finanziaria della Sipario Movies. Il collegio sindacale, attivamente coinvolto nel procedimento legale, ha espresso critiche sia nei confronti della gestione di Iervolino che di quella successiva sotto Bacardi.

Le contestazioni dell’Agenzia delle Entrate

Le contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate risalgono a prima dell’intervento del tribunale. Già il 16 settembre 2024, l’agenzia aveva emesso un processo verbale di constatazione riguardante un importo di oltre 6 milioni di euro, contestando il tax credit per Ricerca e Sviluppo richiesto nel 2020. La situazione è ulteriormente degenerata con l’arrivo, il 19 dicembre dello stesso anno, di un atto che contestava l’indeducibilità di alcune spese, incluse sanzioni e interessi.

In questo contesto, il professor Bastia si trova di fronte a un compito arduo. Sarà necessario affidare un incarico a un ente di revisione esterno, probabilmente tra le grandi società di consulenza, per analizzare la crisi della Sipario Movies e determinare se siano state adottate misure preventive in conformità con l’articolo 2086 del codice civile. Questa legge prevede che i dirigenti di un’impresa siano obbligati a prendere decisioni tempestive per evitare che la crisi si aggravi.

La vicenda di Sipario Movies non è solo una questione di bilanci e crediti fiscali, ma tocca anche temi più ampi legati alla responsabilità aziendale e alla trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche. In un momento in cui il settore cinematografico cerca di riprendersi dopo le difficoltà legate alla pandemia, la chiarezza su queste questioni è cruciale per garantire un ambiente di lavoro sano e per tutelare gli investimenti pubblici e privati nel settore.

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