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L’edizione del SalinaDocFest di quest’anno ha portato con sé un’atmosfera di celebrazione e riflessione sul potere del cinema documentario. Dal 15 al 20 luglio, l’incantevole isola di Salina, parte dell’arcipelago delle Eolie in Sicilia, ha ospitato un evento che ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama cinematografico, tra cui il rinomato regista Oliver Stone. Questo festival non è solo un momento di premiazione, ma un’importante occasione per esplorare temi sociali e culturali attraverso il linguaggio del documentario.
Il festival ha preso il via con il conferimento del premio alla carriera a Oliver Stone, noto per il suo impegno politico e sociale nel cinema contemporaneo. La cerimonia si è svolta nella suggestiva piazzetta Troisi di Pollara, a Malfa, dove il pubblico ha potuto assistere alla proiezione del film Salvador (1986). Questo film racconta la storia del giornalista Richard Boyle e il suo coinvolgimento nella guerra civile salvadoregna, dimostrando come Stone utilizzi il cinema per affrontare questioni di rilevanza sociale e politica. L’evento è stato introdotto dalla giornalista e scrittrice Silvia Bizio, una figura di riferimento nella critica cinematografica.
Il 18 luglio, il SalinaDocFest ha continuato a celebrare il talento artistico con il premio Ravesi “Dal Testo allo Schermo” assegnato a Ascanio Celestini. Questo riconoscimento è dedicato a chi riesce a trasmettere una visione etica e poetica attraverso diversi linguaggi narrativi. Durante la cerimonia, il pubblico ha potuto assistere alla proiezione del documentario L’Orchestra di Piazza Vittorio di Agostino Ferrente, un film che rappresenta la fusione di culture diverse tramite la musica e diventa un simbolo di inclusione sociale.
La stessa sera, il premio Howden Assimovie “Cinema e Musica” è stato consegnato ad Agostino Ferrente per il suo contributo al documentario L’Orchestra di Piazza Vittorio (2006), che cattura l’essenza dell’incontro tra diversi mondi culturali attraverso l’arte musicale. Ferrente ha saputo raccontare le storie di immigrati e artisti che formano un’orchestra unica, rappresentativa della multiculturalità del nostro tempo.
Il 19 luglio, un altro grande nome del cinema, Jeremy Irons, ha ricevuto il premio Irritec 2025, dedicato a chi promuove una maggiore consapevolezza sociale e ambientale attraverso l’arte. Irons ha condiviso le sue riflessioni sull’importanza dell’arte nella società contemporanea, sottolineando come il cinema possa essere un potente strumento di cambiamento.
La serata finale ha visto il conferimento del Premio SDF “Nuove Parole / Nuove Immagini” a Lidia Ravera, scrittrice e sceneggiatrice che ha reinventato l’immaginario italiano. Il suo lavoro affronta tematiche che spaziano dall’amore alla crisi dei valori, dando voce alle trasformazioni più profonde della società.
Con una programmazione ricca di eventi e proiezioni, il SalinaDocFest ha dimostrato di essere non solo un luogo di celebrazione del documentario, ma anche una piattaforma fondamentale per discutere questioni sociali e culturali. Questo festival ha unito artisti e pubblico in un dialogo continuo, dimostrando come il cinema possa essere un potente strumento di riflessione e cambiamento nella società di oggi.
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