L’argomento dell’aumento del prezzo delle sigarette è tornato al centro del dibattito pubblico, soprattutto dopo l’annuncio della Commissione Europea di un incremento di almeno 1 euro a pacchetto. Questa proposta, prevista per il 16 luglio, fa parte di un piano più ampio legato al Next Generation EU, volto a rilanciare l’economia europea dopo la pandemia di COVID-19. Tuttavia, l’idea di aumentare le accise sui prodotti del tabacco ha suscitato forti reazioni da parte dei tabaccai, che temono un incremento del mercato nero.
La reazione dei tabaccai
L’Unione Italiana Tabaccai (UIT) ha definito la proposta «scellerata», evidenziando che un aumento così significativo dei prezzi potrebbe spingere i consumatori a cercare alternative illecite. Le conseguenze potrebbero essere devastanti non solo per le rivendite legali, ma anche per le entrate fiscali dello Stato.
Le cifre relative ai rincari sono preoccupanti:
- Sigarette: aumento del 139%
- Tabacchi trinciati: aumento del 258%
- Sigari: aumento del 1.090%
- Sigarette elettroniche e tabacco riscaldato: incremento del prezzo al dettaglio di oltre il 20%
Questi aumenti potrebbero tradursi in un effetto inflattivo stimato intorno allo 0,5%, aggravando ulteriormente la situazione economica già critica.
Il rischio del mercato nero
Pasquale Genovese, presidente della UIT, ha avvertito che simili rincari in passato hanno portato a un aumento del contrabbando. «Abbiamo visto in passato cosa comportano rincari simili», ha dichiarato Genovese, sottolineando il rischio di una perdita secca di gettito fiscale per lo Stato. La UIT chiede un intervento urgente da parte del governo italiano per fermare questa iniziativa europea.
L’industria del tabacco in Italia ha già vissuto momenti difficili, anche a causa della crescente attenzione verso la salute pubblica. Molte piccole rivendite sono in crisi, e un aumento delle accise potrebbe essere la causa di molte chiusure, soprattutto nel Sud Italia, dove l’economia è particolarmente fragile.
Le implicazioni per l’economia locale
Il contrabbando rappresenta una minaccia costante per le entrate fiscali. Secondo stime recenti, il mercato nero del tabacco in Italia vale miliardi di euro, sottraendo risorse preziose allo Stato. Aumentare i prezzi potrebbe rendere il contrabbando più appetibile per i consumatori, che potrebbero optare per sigarette illegali a prezzi più bassi.
La Commissione Europea giustifica questi aumenti come parte di un impegno per la salute pubblica e la sostenibilità ambientale. Tuttavia, le critiche non mancano, poiché molti settori economici vedono in questo aumento delle accise una misura insostenibile in un periodo già difficile per i consumatori. Con l’inflazione in aumento e il potere d’acquisto in calo, pagare di più per prodotti quotidiani come le sigarette è percepito come un ulteriore peso.
La situazione è complessa e richiede un delicato equilibrio tra le necessità di salute pubblica e la protezione delle economie locali. I tabaccai, sentendosi trascurati, chiedono un dialogo costruttivo con le istituzioni. Mentre i consumatori si preparano a un possibile aumento dei prezzi, il futuro del mercato del tabacco in Italia appare incerto, con il rischio di un’espansione incontrollata del mercato nero che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine per l’intera economia.