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Il 2023 si sta rivelando un anno eccezionale per il Teatro Patologico e il suo fondatore, Dario D’Ambrosi. Questa compagnia teatrale, famosa per il suo approccio innovativo alla terapia attraverso l’arte, ha ottenuto importanti riconoscimenti e ha avviato progetti ambiziosi che pongono l’accento sulla disabilità psichica e l’inclusione sociale. D’Ambrosi ha recentemente ricevuto l’Humanitarian Award al 23esimo Ischia Global Film and Music Festival, un evento che quest’anno ha focalizzato l’attenzione sulla solidarietà contro il bullismo e le prevaricazioni.
Durante la premiazione, D’Ambrosi ha espresso la sua emozione e la sua determinazione nel portare avanti la sua causa: “Questo è un anno straordinario. Da quando Pascal Vicedomini ci ha premiato a Capri, Hollywood è stato un crescendo: Sanremo poi l’Onu, dove abbiamo chiesto che la teatro terapia diventi una cura. A breve sarò ascoltato all’Oms a Ginevra. Si tratterebbe di un trionfo per l’Italia tutta, daremo speranze a tante famiglie. Sarebbe la rivoluzione nel mondo della disabilità psichica attraverso l’arte”.
L’incontro con l’Organizzazione Mondiale della Sanità rappresenta un momento cruciale per il riconoscimento della teatro terapia come strumento terapeutico. D’Ambrosi spera che questa iniziativa possa non solo portare attenzione sulla tematica, ma anche contribuire a migliorare la qualità della vita di molte persone, rendendo l’arte accessibile a chi vive situazioni di disagio mentale.
Un altro traguardo significativo per il Teatro Patologico è il debutto a Broadway, dove quindici giovani artisti porteranno in scena opere classiche come “La Commedia Divina” di Dante, “L’Odissea” e “Medea”. Questo evento non solo rappresenta un’opportunità per i membri della compagnia di esibirsi su uno dei palcoscenici più prestigiosi al mondo, ma segna anche un passo importante verso la normalizzazione dell’inclusione delle persone con disabilità nel mondo dello spettacolo.
D’Ambrosi sottolinea con orgoglio: “Siamo i primi al mondo ad aver aperto una stagione lirica all’Opera di Roma con ‘Simon Boccanegra’. Nessuna compagnia di teatro, anche non di disabili, fa quello che facciamo noi!”. Questa affermazione evidenzia non solo l’unicità della compagnia, ma anche il suo impegno incessante verso l’innovazione e l’eccellenza artistica.
In parallelo a queste iniziative, il Teatro Patologico sta lavorando su un nuovo progetto cinematografico, “Il principe della folia”, un film che promette di essere un altro capolavoro del gruppo. Nel cast, oltre a D’Ambrosi, ci sono nomi noti come Andrea Roncato e Alessandro Haber, che portano la loro esperienza e il loro talento a un progetto che mira a raccontare storie di vita autentiche e complesse.
Il mese di giugno ha portato anche altre soddisfazioni per il Teatro Patologico, in particolare grazie ai complimenti ricevuti dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo uno spettacolo tenutosi ad Atene. Questi riconoscimenti sono un chiaro segnale di come il lavoro di D’Ambrosi e della sua compagnia stia guadagnando attenzione e rispetto a livello internazionale, contribuendo a un cambiamento positivo nel panorama culturale.
Parallelamente alla carriera di D’Ambrosi, il festival ha celebrato anche altri artisti, come Peppe Lanzetta, che ha ricevuto un premio per il suo lavoro nel cinema. Lanzetta, noto per il suo impegno nel teatro e nel cinema, ha annunciato il suo atteso ritorno sul palcoscenico con una nuova produzione.
In un anno che si preannuncia ricco di successi e riconoscimenti, il Teatro Patologico continua a spingere i confini dell’arte e della cultura, mostrando al mondo che l’inclusione è possibile e che la bellezza dell’arte può essere un veicolo di cambiamento e speranza per tutti. Con D’Ambrosi al timone, il futuro sembra luminoso per la compagnia e per tutti coloro che credono nel potere trasformativo del teatro.
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