Michael Douglas avverte: il governo Usa è a un passo dall’autocrazia

Michael Douglas, l’iconico attore vincitore di due premi Oscar, ha recentemente espresso le sue preoccupazioni riguardo alla democrazia americana durante la sua partecipazione al Karlovy Vary Film Festival. Qui ha presentato una copia restaurata del celebre film di Miloš Forman, “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, un’opera che è diventata un simbolo di ribellione contro le autorità oppressive. Il messaggio del film risuona fortemente nel contesto politico attuale degli Stati Uniti.

Douglas ha affermato che il governo statunitense sta “flirtando con l’autocrazia”, evidenziando le sue profonde preoccupazioni riguardo alla direzione in cui si trova la democrazia nel paese, specialmente sotto l’amministrazione Trump. Ha dichiarato: “In generale, considero quanto sia preziosa la democrazia, quanto sia vulnerabile e di come debba essere sempre protetta”. Questa affermazione sottolinea l’importanza della vigilanza civica in un momento storico così critico.

il potere del denaro nella politica

Uno dei punti salienti del discorso di Douglas è stato il crescente potere del denaro nella politica. Ha affermato che “la politica ora sembra essere a scopo di lucro”, un’affermazione supportata da studi che mostrano come l’influenza dei finanziamenti privati nelle campagne elettorali abbia alterato il panorama politico. Douglas ha continuato, dicendo: “Le persone entrano in politica per fare soldi”, evidenziando una crescente disillusione nei confronti delle istituzioni politiche.

una crisi di valori

Douglas ha anche riflettuto su una crisi di valori e idealismo che, secondo lui, ha colpito la società americana. Ha affermato che gli Stati Uniti hanno mantenuto un ideale di democrazia che ora sembra svanire, commentando: “Abbiamo un grande ideale, ma ora sembra che non esista più”. Questa osservazione suggerisce la necessità di un rinnovato impegno civico e politico.

una battaglia personale

Oltre alle sue preoccupazioni per il futuro della democrazia, Douglas ha condiviso un momento personale riguardo alla sua battaglia contro il cancro alla gola, diagnosticato nel 2010. Ha riflettuto: “Un cancro al quarto stadio non è una vacanza, ma non ci sono molte alternative, vero?”. Ha seguito un protocollo di trattamento che prevedeva chemioterapia e radioterapia, affermando di essere stato fortunato. Ha spiegato che l’intervento chirurgico avrebbe comportato l’incapacità di parlare, un aspetto limitante per la sua carriera di attore.

Douglas, che ha compiuto 80 anni il 25 settembre scorso, ha deciso di interrompere la sua carriera cinematografica intenzionalmente. “Non lavoro dal 2022 di proposito perché ho capito che dovevo smettere”, ha dichiarato, riflettendo sulla sua lunga carriera di quasi sessant’anni. Ha aggiunto che non si considera ufficialmente in pensione, lasciando aperta la possibilità di tornare in caso di un progetto speciale.

Attualmente, Douglas sta lavorando a un “piccolo film indipendente”, da cui spera di ricavare una buona sceneggiatura. Ha anche condiviso un lato più personale della sua vita, affermando che, per mantenere un buon matrimonio con l’attrice Catherine Zeta-Jones, è “felice di interpretare la moglie” di sua moglie. Questa affermazione mette in luce non solo il suo impegno nella vita familiare, ma anche la sua attitudine positiva nei confronti delle sfide personali.

La partecipazione di Douglas al Karlovy Vary Film Festival non è solo un’occasione per celebrare il cinema, ma rappresenta anche un’importante piattaforma per discutere questioni sociali e politiche. Attraverso la sua carriera e le sue dichiarazioni, si conferma come una voce influente nel dibattito pubblico su temi cruciali come la democrazia, la salute e i valori umani.

In un momento in cui la società è sempre più polarizzata e le istituzioni democratiche sembrano sotto attacco, le parole di Douglas risuonano come un monito e un richiamo all’azione per tutti coloro che credono nel valore della democrazia e nel dovere di difenderla. La sua storia personale, insieme alle sue preoccupazioni per il futuro politico degli Stati Uniti, invita alla riflessione e all’impegno.

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