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In un’inchiesta che ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica, emerge una vicenda intricata legata al mondo del cinema italiano e a un misterioso individuo noto come Francis Kaufmann, attualmente indagato per l’omicidio della sua compagna, Anastasia Trofimova, e della loro bambina, Andromeda. Il fulcro della questione è il film “Stelle della Notte”, per il quale Kaufmann ha ottenuto un finanziamento pubblico di quasi un milione di euro attraverso il meccanismo del tax credit.
Il decreto in questione, il numero 2872, porta la firma di Nicola Borrelli, all’epoca direttore generale del cinema e dell’audiovisivo presso il Ministero dei beni culturali, guidato da Dario Franceschini nel governo Conte bis. Emesso il 27 novembre 2020, il decreto ha assegnato un tax credit di 863.595,90 euro alla produzione del film “Stelle della Notte”, un progetto che fino a questo momento sembrava più un sogno irrealizzabile che una realtà concreta.
Il mistero si infittisce quando si scopre che Rexal Ford, il fittizio regista del film, è in realtà una delle false identità assunte da Kaufmann. Le circostanze della sua cattura in Grecia, dove è stato arrestato e ora in attesa di estradizione in Italia, aggiungono un ulteriore strato di complessità a questa già intricata faccenda. La notizia del suo arresto ha scosso non solo il settore cinematografico, ma anche la comunità italiana, che si trova a fronteggiare un caso che unisce crimine, inganno e malversazione.
Ma come è stato possibile che Kaufmann riuscisse a ottenere un finanziamento di tale entità? Il progetto per “Stelle della Notte” è stato presentato da una società di produzione internazionale con sede a Malta, la Tintagel Films LLC, creatura di Kaufmann stesso. La documentazione presentata al ministero includeva:
Questo passaporto è stato oggetto di attenzione da parte del programma televisivo “Chi l’ha visto?”, che ha messo in luce la sua illegittimità.
Per ottenere il via libera dal Ministero, Kaufmann ha collaborato con un co-produttore italiano, Marco Perotti, titolare della società Coevolutions, realmente esistente e con sede a Roma. Questo passaggio è cruciale, poiché l’appoggio di una figura italiana ha conferito maggiore credibilità alla richiesta di finanziamento. Nel piano presentato, si specificava che il tax credit sarebbe stato utilizzato nel 2021, ma ulteriori verifiche condotte da Open hanno rivelato che la domanda definitiva è stata in realtà presentata nel 2023. Questo ha sollevato interrogativi sul rispetto delle normative vigenti.
Dopo aver ottenuto l’approvazione ministeriale, il tax credit è stato effettivamente monetizzato, con una cessione del credito avvenuta presso una banca, a seguito di un’istruttoria regolare. Tuttavia, la situazione è destinata a cambiare rapidamente. Con l’emergere delle indagini riguardanti Kaufmann e le sue attività illecite, il Ministero dei beni culturali potrebbe decidere di revocare il credito e richiedere la restituzione delle somme già erogate. In questo caso, non solo ci sarebbe una sanzione di inibizione per cinque anni, ma la questione verrebbe segnalata alla procura della Repubblica per ulteriori accertamenti.
Questa vicenda non solo solleva importanti interrogativi sulla gestione dei fondi pubblici destinati al cinema, ma mette anche in evidenza le vulnerabilità del sistema di finanziamento cinematografico italiano. Il tax credit, pensato per incentivare la produzione di opere cinematografiche di qualità, si trova ora al centro di uno scandalo che potrebbe avere ripercussioni significative sull’intero settore.
Il caso Kaufmann rappresenta un monito per le istituzioni e per il mondo del cinema: la necessità di maggiore controllo e trasparenza nella gestione dei fondi pubblici è diventata più urgente che mai. La cronaca di questo mistero continua a tenere con il fiato sospeso non solo gli appassionati di cinema, ma anche chi si interroga sulla sicurezza e sull’integrità del sistema di finanziamento cinematografico italiano. La situazione è in evoluzione, e i prossimi sviluppi potrebbero rivelarsi decisivi per il futuro di molti coinvolti, dai produttori ai funzionari pubblici che hanno approvato il finanziamento.
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