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Il panorama della NBA sta attraversando una fase di grande trasformazione, con un crescente focus sugli aspetti economici che circondano le franchigie. Con la stagione 2024/25 che si avvicina alla conclusione e la finale tra gli Oklahoma City Thunder e gli Indiana Pacers in corso, l’interesse per il valore delle squadre è alle stelle. Recentemente, si è parlato di una possibile cessione dei Los Angeles Lakers per la stratosferica cifra di 10 miliardi di dollari, un dato che ha catturato l’attenzione di appassionati e analisti finanziari.
Un evento di rilievo è stata la cessione dei Boston Celtics, avvenuta lo scorso marzo, per 6,1 miliardi di dollari. L’acquirente, una cordata guidata da Bill Chisholm del Symphony Technology Group, ha effettuato un affare che deve ancora essere ratificato dalla lega. Questa vendita ha superato il precedente record stabilito nel 2023 con l’acquisto dei Phoenix Suns per 4 miliardi di dollari. È interessante notare che nel 2002, i Celtics erano stati acquistati per soli 360 milioni di dollari, evidenziando un’impennata dei prezzi nel corso degli anni.
Il valore delle franchigie NBA è determinato da vari fattori, tra cui:
La NBA sta cercando di raggiungere i livelli di ricavi della NFL, che nel 2024 ha sfiorato i 20 miliardi di dollari. Un contratto collettivo da 111 miliardi di dollari in 11 anni fino al 2033 garantirà a ogni squadra oltre 400 milioni di dollari annuali. Nel 2024, la NBA ha accumulato oltre 11 miliardi di dollari in ricavi, con i Golden State Warriors che hanno raggiunto 800 milioni di dollari.
Un nuovo contratto televisivo firmato nel luglio 2024 con ABC/ESPN, NBC/Peacock e Amazon Prime Video del valore di 76 miliardi di dollari triplicherà l’assegno annuale per ogni franchigia, un aspetto cruciale in un contesto in cui i diritti TV locali hanno subito un calo.
Le sponsorizzazioni stanno giocando un ruolo fondamentale nell’aumento dei ricavi. Nel 2024, le sponsorizzazioni sono aumentate del 15%, e l’accordo rinnovato con Nike vale circa 90 milioni di dollari all’anno fino al 2037. Anche gli eventi non legati alla NBA, come concerti e spettacoli, hanno generato entrate considerevoli, con un guadagno medio di 25 milioni di dollari per le franchigie che gestiscono le proprie arene.
In sintesi, il valore delle franchigie NBA è in continua crescita, sostenuto da diritti televisivi, sponsorizzazioni e una gestione finanziaria oculata. Con l’espansione internazionale in vista e l’interesse per nuovi mercati, la NBA si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella sua storia economica.
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