La serata di domenica 15 giugno 2023 ha segnato un momento di grande devastazione in Cadore, a seguito di una violenta tempesta che ha provocato una massiccia colata detritica dalle pendici dell’Antelao. Questo evento ha invaso la statale 51 di Alemagna, la principale arteria di collegamento per Cortina d’Ampezzo. In un brevissimo lasso di tempo, sono stati registrati circa 50 millimetri di pioggia, un quantitativo che ha superato le capacità di drenaggio del terreno montagnoso, causando il distacco di fango e rocce. Gli abitanti della frazione di Cancia, nel comune di Borca di Cadore, si sono trovati costretti a rifugiarsi nelle loro case, mentre i soccorritori tentavano di valutare la gravità della situazione.
le operazioni di soccorso
L’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, ha confermato che alcune persone sono rimaste intrappolate a causa dei detriti, ma fortunatamente non risultano feriti. I vigili del fuoco sono stati immediatamente allertati e sono attivamente impegnati nelle operazioni di soccorso. Attualmente, il numero esatto delle persone coinvolte non è noto, ma si stima che meno di una decina di residenti siano già stati evacuati da Cancia.
- Situazione attuale: I soccorritori stanno lavorando per liberare la strada.
- Condizioni meteorologiche: Le avverse condizioni continuano a complicare le operazioni.
- Monitoraggio: Le autorità locali stanno predisponendo misure di emergenza.
la memoria di eventi passati
La frana ha colpito una zona che nel 2009 era stata teatro di un evento simile, quando una frana di dimensioni maggiori causò la morte di due persone. Questo ricordo tragico pesa sul cuore degli abitanti, mentre si trovano nuovamente a fronteggiare un evento naturale che mette a repentaglio la loro sicurezza. Bottacin ha richiamato l’attenzione su come questa sia la stessa area dove si era ipotizzato di costruire il villaggio olimpico in occasione dei Giochi Invernali del 2026, un progetto ora messo in discussione dalla fragilità del territorio.
la necessità di investimenti in sicurezza
Le operazioni di soccorso sono complicate dalle condizioni meteorologiche avverse. Le ruspe sono già all’opera per liberare la strada, ma il lavoro è lento e meticoloso, data la quantità di materiale da rimuovere. Gli operatori devono procedere con cautela per evitare ulteriori smottamenti, che potrebbero mettere a rischio la vita dei soccorritori e dei residenti. La frana ha anche sollevato interrogativi sulla gestione del territorio montano e sulla necessità di investimenti in infrastrutture di protezione civile. Gli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, richiedono una pianificazione e una preparazione adeguate per affrontare situazioni di emergenza.
La popolazione di Cancia e delle frazioni limitrofe vive con la costante paura di eventi simili, un timore giustificato dalla geografia impervia della zona. La montagna, pur essendo un simbolo di bellezza e attrazione turistica, rappresenta anche un rischio significativo. Le autorità locali hanno avviato discussioni su come migliorare le infrastrutture di drenaggio e le misure preventive, affinché il territorio possa affrontare sfide future.
In questo contesto, la solidarietà tra i residenti e le istituzioni è fondamentale. I cittadini, uniti dalla paura e dalla speranza, si stanno organizzando per sostenere chi ha subito danni o è stato evacuato. I gruppi di volontariato stanno offrendo assistenza, cibo e conforto a coloro che si trovano in difficoltà, dimostrando che la comunità è più forte della paura.
Con il proseguire delle indagini e dei soccorsi, gli abitanti di Cadore sperano di tornare presto alla normalità. Tuttavia, la strada per il recupero sarà lunga e impegnativa. La frana ha messo in luce l’urgenza di una riflessione più profonda sulla gestione del territorio montano e sulla necessità di un approccio integrato per la protezione civile, che tenga conto delle esperienze passate e delle proiezioni future. La bellezza delle Dolomiti, patrimonio dell’umanità, deve essere preservata, ma anche protetta da eventi naturali sempre più imprevedibili.