Eroe silenzioso: Aymane Ed Dafali perde la vita per salvare due turisti in pericolo

Nuovi, inquietanti dettagli stanno emergendo riguardo alla tragica morte di Aymane Ed Dafali, il giovane di soli 16 anni che ha perso la vita nel tentativo di salvare due turisti in difficoltà nel mare di Lido Estensi, in provincia di Ferrara. L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato 15 giugno 2025, nei pressi dell’uscita del canale Logonovo, una zona notoriamente vietata alla balneazione e pericolosa a causa delle forti correnti e del frequente passaggio di imbarcazioni.

La dinamica dell’incidente

Secondo le testimonianze di due bagnini presenti al momento dell’incidente, la coppia di turisti si trovava proprio nell’area interdetta. Filippo Barillari, uno dei bagnini, ha raccontato all’agenzia di stampa Ansa: «Un uomo e una donna erano in difficoltà nel canale, probabilmente trascinati dalla corrente in una zona dove non toccavano». A quel punto, il suo collega è intervenuto con un pattino per cercare di portarli in salvo. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata.

Un pedalò con a bordo alcuni ragazzi si trovava nelle vicinanze, e uno di loro, Aymane, si è tuffato per aiutare i turisti. Purtroppo, le forti correnti lo hanno risucchiato, e il ragazzo non è più riemerso. Era l’unico a non indossare un salvagente, contrariamente a un altro giovane del gruppo che, pur tuffandosi, era riuscito a mettersi in salvo grazie alla protezione del dispositivo di galleggiamento.

La ricerca dei turisti

La dinamica di salvataggio è stata ricostruita dalla Capitaneria di Porto, che ha ascoltato i coetanei di Aymane la sera stessa dell’incidente. Moreno Uggeri, l’altro bagnino intervenuto, ha confermato di essere riuscito a trarre in salvo i due turisti, ma quando ha appreso della presenza di Aymane in difficoltà, è subito tornato in acqua. Purtroppo, quando l’intervento si è concluso, i due turisti erano già scomparsi e risultano attualmente irrepenti. Non è chiaro se non si siano accorti della tragedia che si era consumata davanti ai loro occhi o se, spaventati, abbiano deciso di fuggire dalla scena. La loro testimonianza è ora considerata fondamentale per chiarire i dettagli di quanto accaduto.

Il ricordo di Aymane

La morte di Aymane ha scosso profondamente la comunità locale e la sua famiglia. Il padre, Abderrohim Ed Dafali, un bracciante agricolo, è giunto da Rovigo per affrontare la tragedia. Intervistato dal Tgr Rai Veneto, ha descritto il figlio come un ragazzo sempre felice e tranquillo: «Era un ragazzo bravo, che amava aiutare gli altri». La salma di Aymane è attualmente custodita presso l’ospedale di Cona, in attesa che il pubblico ministero decida in merito all’autopsia, la quale potrebbe fornire ulteriori dettagli sulle circostanze della sua morte. La decisione riguardo all’autopsia è prevista per lunedì.

Questo tragico episodio solleva interrogativi non solo sulla sicurezza delle aree balneari, ma anche sulla responsabilità dei turisti nel rispettare le norme. La zona in cui si è verificato l’incidente è ben segnalata come pericolosa, e la presenza di divieti alla balneazione dovrebbe essere sufficientemente chiara per prevenire simili tragedie. Tuttavia, sembra che i turisti abbiano ignorato queste avvertenze, mettendo in pericolo non solo se stessi ma anche chi ha cercato di aiutarli.

Il gesto eroico di Aymane non è passato inosservato. La comunità si è mobilitata per onorare la sua memoria, con messaggi di cordoglio e tributi che stanno circolando sui social media. Molti lo ricordano come un giovane altruista, sempre pronto a offrire il proprio aiuto, un esempio che rimarrà impresso nella memoria di chi lo ha conosciuto. La sua morte è un monito per tutti noi: la vita è fragile e spesso si spezza in un attimo, ma il coraggio e la volontà di aiutare gli altri possono lasciare un segno indelebile.

Mentre le indagini proseguono e si cerca di rintracciare i turisti coinvolti, il dolore per la perdita di Aymane Ed Dafali continua a farsi sentire nella comunità di Lido Estensi e oltre. La speranza è che la sua tragica morte possa servire a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza nelle acque e sull’importanza di rispettare le regole per evitare ulteriori tragedie.