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Le strade di Roma hanno vissuto una straordinaria trasformazione durante la 31esima edizione del Roma Pride, un evento che celebra l’orgoglio e i diritti della comunità LGBTQ+. Il corteo, partito da piazza della Repubblica alle 14.30, ha attraversato la capitale con lo slogan provocatorio «Noi Fuorilegge», culminando a Caracalla. Con oltre 40 carri e un’affluenza stimata in un milione di persone, l’evento ha portato un messaggio di inclusività e solidarietà.
Quest’anno, il Pride ha visto una forte presenza di bandiere palestinesi, simbolo di solidarietà con il popolo di Gaza in un periodo di crisi. I partecipanti hanno esposto cartelli con la scritta «Free Gaza, free Palestine», mentre la popstar Rose Villain, madrina dell’evento, ha cantato il suo brano «Fuorilegge» dal carro di Muccaassassina, esprimendo un messaggio di amore e unità: «Tenetevi per mano. Perché tentano di diffondere odio, ma noi con l’amore li fotteremo tutti».
Un carro significativo è stato quello della comunità LGBTQ+ ebraica, che ha lanciato un messaggio potente con la scritta: «Smettere di costringere gli omosessuali e gli ebrei a essere invisibili». Questo accostamento di diverse identità e battaglie per i diritti ha reso il Pride di quest’anno un’opportunità per riflettere sulla necessità di inclusività e rispetto per tutte le forme di diversità.
Durante il corteo, gli organizzatori hanno dedicato un momento di silenzio alla popolazione palestinese, definito un «silenzio simbolico» dall’Arcigay. Questo gesto ha rappresentato una chiara presa di posizione contro il genocidio del popolo palestinese, culminando in un coro che ha risuonato: «Palestina libera».
Un elemento di forte impatto visivo è stato l’utilizzo di sagome di personaggi noti, come Donald Trump, Elon Musk, Benjamin Netanyahu e J.K. Rowling, appesi a testa in giù su uno dei carri. Questo gesto ha voluto evidenziare le responsabilità di queste figure nelle attuali crisi geopolitiche, sottolineando le critiche rivolte a Trump e Netanyahu per il loro ruolo nel conflitto in Medio Oriente e le posizioni controverse di Rowling sui diritti delle persone transgender.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha partecipato con entusiasmo alla parata, evidenziando la gioia e il senso di comunità presenti. Ha anche sottolineato le sfide ancora da affrontare in materia di diritti civili, come la necessità di leggi adeguate per il riconoscimento dei diritti dei bambini.
Tra i partecipanti, politici e attivisti come Marta Bonafoni, Laura Boldrini, e Alessandro Zan hanno reso visibile la lotta per i diritti civili, insieme a figure di spicco del panorama LGBTQ+ italiano come Mario Colamarino e Vladimir Luxuria.
Il Roma Pride di quest’anno si è rivelato non solo una celebrazione dell’orgoglio LGBTQ+, ma anche una piattaforma cruciale per l’attivismo e la solidarietà internazionale. In un contesto globale complesso, il Pride ha riaffermato il suo ruolo fondamentale nel promuovere inclusione, giustizia sociale e pace.
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