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Categories: Cronaca

Femminicidio di Alice Neri: il marito smentisce l’accusa contro Mohamed Gaaloul e ritira la parte civile

La tragica vicenda di Alice Neri, una giovane donna di 32 anni trovata morta carbonizzata nella sua auto nel novembre del 2022, continua a suscitare indignazione e interrogativi. Recentemente, il marito Nicholas Negrini ha rilasciato dichiarazioni che mettono in discussione la responsabilità di Mohamed Gaaloul, l’unico imputato per il femminicidio. Durante un’udienza in cui i pubblici ministeri hanno chiesto una condanna di 30 anni per Gaaloul, Negrini ha annunciato la revoca della sua costituzione di parte civile, esprimendo la sua incertezza sulla colpevolezza dell’imputato.

Le dichiarazioni di Negrini

«Non sono certo della colpevolezza di Mohamed Gaaloul», ha affermato Negrini, spiegando che la sua decisione di ritirarsi dal processo è stata dettata da una scelta di coscienza. «Meglio un colpevole fuori che un innocente dentro», ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera, evidenziando la sua volontà di non contribuire a una possibile ingiustizia.

L’udienza si è svolta in un clima di tensione, con il pubblico ministero che presentava prove e testimonianze per dimostrare la colpevolezza di Gaaloul. Tuttavia, Negrini ha messo in discussione la ricostruzione fornita dall’accusa, in particolare il presunto movente di un’aggressione sessuale. Ha osservato che «c’è una dissonanza tra l’ipotesi di un’aggressione sessuale e il comportamento di Alice quella notte. Il contesto sembrava pacifico».

I dubbi sulla ricostruzione del crimine

Negrini ha anche sollevato un punto cruciale: «Lui non aveva motivo di dare fuoco alla macchina». Secondo il marito della vittima, Gaaloul non ha tentato di distruggere prove legate alla scena del crimine; anzi, era già stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza al bar, dove presumibilmente ha incontrato Alice. Questa situazione ha portato Negrini a riflettere sulla possibilità di errori nell’indagine. Ha chiesto: «Se davvero avesse voluto cancellare le prove contro di sé, perché non si sbarazzò di borsello, telefonino e indumenti che invece ha tenuto?».

La complessità della vicenda

Negrini ricorda di aver visto Alice per l’ultima volta il pomeriggio del 17 ottobre 2022, quando tornò a casa stanca dal lavoro. «Mi disse che l’aveva contattata una sua ex collega con la quale aveva intenzione di vedersi per andare a mangiare qualcosa a Modena. In realtà, non cambiò programma; semmai era una bugia per poi vedersi con un suo collega con cui s’attardò», ha raccontato Negrini, evidenziando una dinamica complessa che potrebbe aver influito sulla serata.

Nonostante le sue riserve riguardo alla colpevolezza di Gaaloul, Negrini ha espresso il desiderio di vedere giustizia per Alice. Tuttavia, il suo approccio è guidato da una profonda riflessione morale: «Non aveva più senso sostenere una direzione con la quale non ero in sintonia, nemmeno formalmente». Questa decisione è stata presa anche dopo aver consultato il suo legale, l’ex magistrato antimafia Antonio Ingroia, che ha compreso e supportato la sua posizione.

La questione del femminicidio di Alice Neri è emblematica di una problematica sociale più ampia, che coinvolge la violenza sulle donne e la necessità di un sistema giudiziario che non solo punisca i colpevoli, ma garantisca anche il giusto processo per gli accusati.

La vita di Negrini dopo la tragedia

Nel frattempo, Negrini si trova a dover affrontare una nuova realtà: quella di essere un padre single per la loro bambina di sei anni. «Sa solo che la mamma non c’è più, morta in un incidente», ha dichiarato, evidenziando la difficoltà di spiegare una perdita così devastante a una giovane mente. La sua lotta per la verità si intreccia con la necessità di proteggere e sostenere la figlia in un momento così critico della loro vita.

Questa drammatica storia non è solo un caso di cronaca nera, ma un richiamo a una riflessione più profonda sulle dinamiche familiari, sulle relazioni e sulla giustizia. La complessità delle emozioni, delle accuse e delle difese coinvolte nel caso di Alice Neri continua a suscitare dibattito e attenzione, mentre la ricerca della verità e della giustizia rimane al centro di questa tragica vicenda.

Tiziana Nava

Sono una giovane redattrice di Cintura Ovest, appassionata di esplorazione e narrazione. Ogni giorno mi avventuro nel nostro territorio, alla scoperta di storie autentiche e sorprendenti delle persone che lo abitano. Credo fermamente che ogni incontro possa rivelare una nuova prospettiva e un racconto unico da condividere. Oltre alla mia passione per il giornalismo, nutro un amore profondo per la televisione e il mondo dello spettacolo. Mi piace seguire le ultime novità e analizzare come la cultura pop possa influenzare le vite quotidiane. Scrivere per Cintura Ovest mi offre l’opportunità di unire le mie due passioni, portando alla luce non solo le storie locali ma anche le connessioni con il panorama culturale più ampio. Quando non sono in giro a scoprire nuovi volti e luoghi, mi trovate immersa in una serie TV o a discutere degli ultimi eventi nel mondo dello spettacolo. Sono sempre pronta a raccontare e a far conoscere ciò che rende il nostro territorio così speciale.

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