Garlasco: nuove rivelazioni sul caso Chiara Poggi e l’indagine su un altro sospettato

L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, continua a sollevare interrogativi e a generare nuove indagini. Recentemente, le autorità hanno avviato un sopralluogo presso la villetta di via Pascoli, utilizzando tecnologie avanzate come droni e raggi laser per mappare con precisione la scena del crimine. Questo accertamento non è solo un tentativo di riscrivere la dinamica dell’omicidio, ma anche un modo per collocare Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, sulla scena del delitto. Gli inquirenti sono alla ricerca di elementi che possano supportare le ipotesi accusatorie, che si stanno ampliando e diversificando.

La ricostruzione in 3D della scena del crimine

La ricostruzione in 3D della scena del crimine è un passo cruciale per gli inquirenti. L’obiettivo è di collocare non solo Sempio, ma anche potenziali complici, che potrebbero aver partecipato all’omicidio di Chiara. Il procuratore aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano hanno formulato un capo d’imputazione che menziona non solo Sempio in concorso con Alberto Stasi, ma anche “altre persone ancora da identificare”. Le domande rimangono molte:

  1. Chi ha inflitto i colpi mortali?
  2. Chi ha trasportato il corpo in cantina?
  3. Chi ha chiuso la porta a soffietto?

La procura di Fabio Napoleoni è ancora in fase di raccolta delle prove e non ha rivelato tutte le sue carte.

Il sopralluogo del RaCIS e le tracce di sangue

Il sopralluogo del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS) ha avuto luogo in un clima di attesa e apprensione. Rita Preda, madre di Chiara, ha assistito all’operazione, ma ha preferito non commentare, affermando di non voler fare previsioni sull’esito delle indagini. La famiglia è sempre stata convinta della colpevolezza di Alberto Stasi, e ha ribadito la propria disponibilità a collaborare con le autorità. Durante il sopralluogo, gli investigatori hanno esaminato vari elementi della casa, dalla scala principale alle stanze da letto, fino alla cucina, dove sono stati trovati gli avanzi della cena del giorno prima dell’omicidio.

Un accertamento fondamentale riguarda le tracce di sangue rinvenute nella villetta. La ri-collocazione di questi elementi potrebbe rivelare nuove informazioni sulla dinamica dell’omicidio, suggerendo la presenza di più persone sulla scena. In particolare, le tracce di DNA maschile trovate sulle unghie di Chiara potrebbero confermare che almeno un’altra persona fosse presente al momento dell’attacco. Le impronte rinvenute all’interno della casa, in particolare una “papillare 33” sul muro delle scale che porta al seminterrato, sono al centro delle indagini.

Le anomalie nelle analisi e le nuove tecnologie

Tuttavia, emergono delle anomalie nelle analisi, come evidenziato dal Corriere della Sera. Sono state trovate tre piccole gocce di sangue davanti al divano, la cui origine è difficile da contestualizzare. Potrebbero essere il risultato di un pugno sferrato alla vittima all’inizio dell’aggressione. Un’altra traccia rilevata sulla parete delle scale verso il seminterrato suggerisce un ulteriore colpo alla testa, che potrebbe essere stato inferto da un aggressore che stava scendendo le scale.

Le indagini hanno anche sollevato interrogativi sulla possibilità che Alberto Stasi abbia potuto evitare di calpestare le tracce di sangue durante il suo passaggio da e verso la cantina, dove si trovava il corpo di Chiara. Le probabilità che egli possa aver compiuto il percorso senza sporcarsi sono state calcolate in percentuali estremamente basse, suggerendo che l’assenza di tracce di sangue sul suo abbigliamento è poco plausibile.

Con l’utilizzo del laser scanner, gli inquirenti si stanno concentrando su prove che possano coinvolgere anche un altro indagato, ampliando così il raggio delle indagini. Le nuove tecnologie e le metodologie investigative all’avanguardia hanno il potenziale di rivelare aspetti finora trascurati, contribuendo a fare luce su un caso che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso per anni. La ricerca della verità continua, mentre i familiari di Chiara Poggi e l’opinione pubblica attendono risposte definitive su un delitto che ha segnato profondamente la comunità di Garlasco.

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