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L’atto conclusivo della Serie A Élite di rugby si è svolto a Parma, in un campo neutro gremito da 5.000 spettatori entusiasti. Questo evento ha messo in luce l’imprevedibilità dello sport, dove i valori e i pronostici possono essere sovvertiti. La finale ha visto contrapporsi il Viadana, capolista della stagione regolare, e il Rovigo, una delle squadre più blasonate e storiche del rugby italiano.
Il Viadana, proveniente dalla provincia di Mantova, aveva chiuso la stagione regolare in modo trionfante, ma le aspettative sono state completamente ribaltate in finale. Pochi mesi prima, infatti, il Viadana aveva inflitto una sconfitta schiacciante al Rovigo con un punteggio di 62-34. Tuttavia, questo non ha impedito ai rossoblù polesani di presentarsi alla finale con grande determinazione.
Il primo tempo ha visto un dominio netto del Viadana, che ha costretto il Rovigo a subire una pressione costante. La squadra veneta ha faticato in particolare nelle rimesse laterali e ha subito due espulsioni temporanee. Il Viadana è riuscito a segnare tre mete trasformate in un breve lasso di tempo, portandosi sul punteggio di 21-7. Il terza linea Locatelli si è rivelato un giocatore chiave, mentre il mediano di apertura Roger Farias ha non solo costruito l’azione, ma ha anche segnato una meta personale.
Nonostante le difficoltà, il Rovigo è riuscito a trovare una via d’uscita grazie al suo capitano Diederich Ferrario, che ha intercettato un passaggio e ha avviato un contrattacco che ha portato Matteo Moscardi a segnare la prima meta per i rossoblù. La squadra polesana ha chiuso il primo tempo con un calcio piazzato di Thomson che ha ridotto il divario a 21-10, lasciando aperta una possibilità di rimonta.
La ripresa ha segnato un cambiamento radicale. Il coach del Rovigo, Davide Giazzon, ha optato per un mix di esperienza e freschezza, introducendo in mischia giocatori come Swanepoel e Ferro. Al contrario, il Viadana ha mostrato segni di affaticamento e ha perso la lucidità necessaria per mantenere il controllo del match. Da quel momento, il Rovigo ha iniziato a dominare, accorciando il punteggio fino a 21-17 grazie a un calcio di Lertora.
Il Viadana, incapace di reagire, è rimasto fermo ai punti segnati nel primo tempo. A otto minuti dalla fine, Moscardi è riuscito a firmare la sua seconda meta, portando il Rovigo in vantaggio per 27-21. Questo risultato ha consacrato il Rovigo come campione della Serie A Élite, confermando la sua storicità nel rugby italiano.
Negli ultimi anni, il rugby veneto ha dimostrato di essere una forza dominante nel panorama nazionale. Dal 2021, infatti, gli scudetti si sono alternati tra Rovigo e Petrarca Padova, con un asse che non si discosta dai 45 chilometri che separano le due città. Nella massima serie maschile, il Veneto ha dimostrato di avere una solida rappresentanza, con quattro squadre venete che parteciperanno al prossimo campionato. Al femminile, il Valsugana e il Villorba hanno dato vita a un dualismo che ha visto il Villorba prevalere anche quest’anno, con una vittoria in finale per 15-5.
Il Veneto non solo brilla nei campionati di club, ma gioca un ruolo cruciale anche nelle rappresentative nazionali. La Benetton Treviso, per esempio, è coinvolta nel torneo sovranazionale dell’United Rugby Championship, e la sua presenza contribuisce a elevare il profilo del rugby italiano a livello internazionale. Questo è un segno del crescente interesse e sviluppo del rugby nel paese, con una base di giocatori e tifosi in continua espansione.
In aggiunta, la stagione di club si è conclusa, ma ora inizia un’estate ricca di impegni per le Nazionali italiane. La squadra maschile, guidata dal coach Gonzalo Quesada, affronterà una tournée che la porterà a giocare contro la Namibia e il Sudafrica. Nel frattempo, gli Azzurrini parteciperanno al Mondiale Under 20 che si terrà in Italia, un’opportunità per i giovani talenti di mettersi in mostra davanti a un pubblico di casa. Le partite si svolgeranno in diverse sedi, tra cui Calvisano, Viadana, Verona e Rovigo, con quest’ultima che ospiterà la finale.
Infine, il rugby femminile italiano si prepara alla Coppa del Mondo, che si svolgerà in Inghilterra. Le Azzurre avranno l’occasione di confrontarsi con squadre di alto livello come Francia e Sudafrica, con l’ambizione di replicare l’exploit dell’accesso ai quarti di finale, obiettivo che rappresenterebbe un ulteriore passo avanti per il rugby femminile in Italia.
In questo contesto, il Veneto continua a dimostrarsi una regione di riferimento nel rugby italiano, sia a livello maschile che femminile, e il futuro sembra promettente per le squadre e gli atleti di questa storica regione.
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