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Monaco di Baviera ha ospitato una finale di Champions League che molti attendevano come una rivincita per l’Inter, dopo la delusione di Istanbul di due anni fa. Tuttavia, l’incontro contro il PSG si è trasformato in un incubo per i nerazzurri, che hanno subito una sconfitta storica con un clamoroso 5-0. Questo risultato segna il più ampio scarto mai registrato in una finale di Champions League e rappresenta un momento cruciale per il PSG, che conquista il trofeo per la prima volta nella sua storia.
L’Inter, giunta a questa finale con sogni di gloria e voglia di riscatto, ha mostrato invece la sua peggior versione. La squadra di Simone Inzaghi si è presentata stanca, priva di idee e determinazione. Ora, Inzaghi si trova di fronte a un compito arduo: spiegare come sia stata possibile una prestazione così negativa in un momento tanto cruciale. Con un mondiale per club all’orizzonte, le domande sul futuro e sulla capacità del club di competere ai massimi livelli si fanno sempre più pressanti.
La finale è stata preceduta da un lutto che ha colpito l’Inter: la scomparsa di Ernesto Pellegrini, storico presidente del club dal 1984 al 1995. Pellegrini è ricordato per aver plasmato l’Inter dei record, guidando il club verso successi storici, tra cui lo scudetto del 1989. La sua eredità vive nei cuori dei tifosi e della comunità calcistica, e la sua assenza ha pesato sull’atmosfera della finale.
A rendere la serata ancora più tesa, si sono registrati scontri tra le tifoserie all’interno della metropolitana di Monaco. Gli incidenti sono avvenuti alla fermata Universitat, dove il conflitto tra ultras del PSG e quelli dell’Inter ha creato momenti di panico. La polizia è intervenuta per sedare gli animi, ma la tensione era palpabile.
In campo, il PSG ha dimostrato di essere una squadra ben oliata, mentre l’Inter si è trovata in difficoltà fin dai primi minuti. Luis Enrique ha scelto di schierare Desiré Doué, un giovane talento, nel suo tridente offensivo, e la scelta si è rivelata vincente. Ecco una sintesi dei momenti chiave della partita:
Questa sconfitta non segna solo la fine del sogno europeo per l’Inter, ma anche un duro colpo all’autorevolezza costruita dal club negli ultimi anni. La squadra dovrà affrontare un lungo percorso di ricostruzione, consapevole che a Monaco non hanno vinto i petroldollari, ma la qualità di un gruppo di giocatori affiatati e ben preparati. La strada per tornare a competere ai massimi livelli sarà difficile e tortuosa, ma necessaria per riportare l’Inter là dove merita di essere: tra le élite del calcio europeo.
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