Nella 20esima tappa del Giro d’Italia, svoltasi a Champoluc, il ciclista francese Nicholas Prodhomme ha trionfato in una giornata di intensa competizione. Nonostante la vittoria di Prodhomme, la situazione nella classifica generale rimane invariata, con Isaac Del Toro, il giovane talento messicano, che continua a indossare la maglia rosa. La tappa, considerata tra le più impegnative, ha presentato un dislivello di oltre 5.000 metri, ma non ha portato a cambiamenti significativi nella classifica.
L’epica fuga di Prodhomme
La giornata è iniziata con un clima caldo e soleggiato, ideale per una corsa in montagna. Prodhomme ha scelto il momento giusto per staccarsi dal gruppo, avviando la sua fuga dopo soli cinque chilometri dalla partenza di Biella. La sua determinazione e il coraggio hanno pagato, come dimostrato dalla sua emozionante dichiarazione: “Ho visto che il ritmo non era molto alto e così ne ho approfittato. Fino all’ultimo non ci ho creduto. Temevo che mi prendessero. Un giorno per me indimenticabile”.
Del Toro mantiene la maglia rosa
Isaac Del Toro ha dimostrato ancora una volta la sua abilità nel controllare la corsa e gestire la pressione. Nonostante i tentativi di Richard Carapaz, che ha cercato di guadagnare terreno con una fuga a sei chilometri dal traguardo, Del Toro ha risposto prontamente, battendo Carapaz nella volata per il secondo posto. Questo gli ha permesso di guadagnare ulteriori secondi preziosi, aumentando il suo vantaggio in classifica. Attualmente, la classifica vede Del Toro in testa con:
- 43 secondi su Carapaz
- 1 minuto e 23 secondi su Simone Yates
La mancanza di aggressività tra i corridori
Purtroppo, la giornata è stata segnata da una mancanza di coraggio e aggressività da parte degli altri corridori. A eccezione di Carapaz, che ha cercato di rompere gli schemi, molti sembravano più interessati a mantenere le loro posizioni piuttosto che a lottare per il podio. La volata finale ha visto pochi corridori in grado di competere con Del Toro e Carapaz, mentre altri, come Derek Gee e Damiano Caruso, sono rimasti indietro, a più di due minuti dalla testa della corsa.
Tra i corridori italiani, Antonio Tiberi ha tentato un attacco, ma è stato ripreso dal gruppo della maglia rosa. Giulio Pellizzari, noto per la sua attitudine combattiva, ha mostrato una buona prestazione, ma una caduta a pochi metri dal traguardo ha compromesso le sue possibilità di ottenere un buon risultato. Fortunatamente, Pellizzari è riuscito a rialzarsi senza riportare danni seri.
La tappa di Champoluc ha offerto panorami spettacolari, con il Monte Rosa e il Cervino che brillavano sotto il sole, ma l’attesa di uno spettacolo avvincente è stata delusa dalla mancanza di attacchi decisivi. La vera sfida si preannuncia per il Sestriere, dove il Colle delle Finestre, con la sua pendenza del 9,3% e i suoi tratti di sterrato, rappresenta un autentico spauracchio per i corridori.
Prospettive per il Sestriere
La tappa del Sestriere, lunga 205 chilometri, si preannuncia come una delle più decisive del Giro. Gli ultimi 50 chilometri, che si snodano tra le nuvole, potrebbero favorire Carapaz, già vincitore del Giro nel 2019. Tuttavia, Del Toro ha dimostrato grande abilità nel gestire la pressione, e il supporto della sua squadra, la UAE, potrebbe rivelarsi determinante.
Del Toro, giovane talento di 21 anni con un passato nelle competizioni di mountain bike e ciclocross, ha dimostrato di sapersi adattare a qualsiasi tipo di terreno, non temendo le sfide che le salite offrono. Con la penultima tappa alle porte, il messicano si trova in una posizione favorevole, ma Carapaz non è certo disposto a mollare. La battaglia finale è solo all’inizio, e i prossimi giorni ci diranno chi avrà la meglio in questa storica corsa ciclistica.