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Categories: Spettacolo

Dario D’Ambrosi incanta Jesi con Haber e Chiarelli sul palco

A Jesi, in provincia di Ancona, si respira un’atmosfera di creatività e impegno sociale grazie alle riprese dell’ultimo film di Dario D’Ambrosi, il fondatore del Teatro Patologico. Questo progetto cinematografico, intitolato “Il principe della follia”, si svolge in una palazzina abbandonata a pochi passi dalla storica chiesa romanica di San Marco, offrendo un’ambientazione suggestiva e ricca di storia. D’Ambrosi, noto per il suo lavoro nel teatro, ha portato alla luce temi delicati come la disabilità e la salute mentale, affrontati anche durante la sua partecipazione alla scorsa edizione del Festival di Sanremo.

Il cast e la produzione

“Il principe della follia”, scritto e diretto da D’Ambrosi, è una produzione di Red Post Production S.r.l. e vanta un cast di attori di spicco, tra cui:

  1. Alessandro Haber
  2. Andrea Roncato
  3. Carla Chiarelli
  4. Stefano Zazzera

Le riprese, iniziate recentemente, si protrarranno per tre settimane e si svolgeranno non solo a Jesi, ma anche in altre località delle Marche, come Cingoli, Monsano, Castelfidardo e Montemarciano. Questa iniziativa è possibile grazie al sostegno della Regione Marche PR-FESR 2021-2027, Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission. La troupe è composta da 40 persone, di cui 25 professionisti marchigiani, e il film coinvolge anche 50 comparse locali, creando così opportunità di lavoro e valorizzando il talento del territorio.

La trama e il messaggio

Il film racconta la storia di una famiglia disfunzionale che vive in una casa in rovina, un ambiente descritto da D’Ambrosi come “angusto” e “opprimente”. La cucina cadente, la camera delle bambole e il corridoio stretto diventano il palcoscenico di una narrazione che esplora le complessità delle relazioni familiari in un contesto di disagio. Durante una visita al set, i giornalisti hanno avuto l’opportunità di esplorare questi spazi immersivi.

D’Ambrosi ha sottolineato l’importanza di portare in scena la diversità, affermando che “ogni individuo deve essere accettato per quello che è”. Ha spiegato che il film è un’estensione del suo lavoro teatrale, che da oltre 40 anni si impegna nella promozione dell’inclusione sociale e dell’accettazione delle diversità. “Se vogliamo migliorare la società, dobbiamo iniziare dai più deboli, che rappresentano una ricchezza e non un frutto marcio da scartare”, ha dichiarato.

Le aspettative per il film

La presenza di Andrea Agostini, presidente di Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission, durante il primo giorno di riprese ha confermato l’importanza del progetto. Agostini ha evidenziato come, negli ultimi due anni e mezzo, siano stati realizzati 35 film nelle Marche, contribuendo a promuovere la regione come set cinematografico e a fornire opportunità ai professionisti locali. “Questo progetto è molto attento ai temi sociali e rappresenta un’opportunità preziosa per il nostro territorio”, ha affermato, sottolineando anche le ricadute economiche che il cinema può avere.

Il film di D’Ambrosi non è solo un’opera cinematografica, ma un atto di coraggio, un tentativo di affrontare questioni importanti attraverso la narrazione e l’arte. La scelta di Jesi come set non è casuale, poiché la città è un crocevia di cultura e storia, un luogo ideale per un progetto che punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a portare alla luce le difficoltà e le bellezze della diversità umana.

Le riprese continueranno per diverse settimane, e ci si aspetta che “Il principe della follia” possa diventare un film che, oltre a intrattenere, stimoli riflessioni profonde sulla società contemporanea e sull’importanza di accogliere e valorizzare le differenze.

Tiziana Nava

Sono una giovane redattrice di Cintura Ovest, appassionata di esplorazione e narrazione. Ogni giorno mi avventuro nel nostro territorio, alla scoperta di storie autentiche e sorprendenti delle persone che lo abitano. Credo fermamente che ogni incontro possa rivelare una nuova prospettiva e un racconto unico da condividere. Oltre alla mia passione per il giornalismo, nutro un amore profondo per la televisione e il mondo dello spettacolo. Mi piace seguire le ultime novità e analizzare come la cultura pop possa influenzare le vite quotidiane. Scrivere per Cintura Ovest mi offre l’opportunità di unire le mie due passioni, portando alla luce non solo le storie locali ma anche le connessioni con il panorama culturale più ampio. Quando non sono in giro a scoprire nuovi volti e luoghi, mi trovate immersa in una serie TV o a discutere degli ultimi eventi nel mondo dello spettacolo. Sono sempre pronta a raccontare e a far conoscere ciò che rende il nostro territorio così speciale.

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