Piergiorgio Odifreddi, matematico e divulgatore scientifico noto per le sue posizioni ateistiche, ha recentemente espresso il suo disappunto riguardo alla spettacolarizzazione del Conclave, paragonandolo a un reality show come X-Factor. In un’intervista rilasciata a La Stampa, Odifreddi ha descritto il processo di selezione del nuovo Papa come un evento eccessivamente mediatico, in cui il dolore e la sofferenza dei leader religiosi vengono messi in mostra per il grande pubblico.
«Penso all’ultimo giorno di vita di Papa Francesco. Ci hanno fatto vedere anche quando è stato pizzicato sul collo, perché doveva rimanere sveglio. Abbiamo visto la sua sofferenza», ha dichiarato Odifreddi, sottolineando come la dignità di una figura religiosa dovrebbe essere preservata anche nell’inevitabile momento della sua dipartita. Il matematico ha criticato la presenza invasiva delle telecamere durante il Conclave, affermando che i cardinali, costretti a mantenere il silenzio, sono soggetti a un assalto mediatico che non fa altro che snaturare il significato profondo di questo rituale millenario.
il conclave e la matematica
Nel colloquio con Nicolò Zancan, Odifreddi ha analizzato la questione della scelta del nuovo Papa attraverso una lente matematica. Per lui, il Conclave si configura come un processo complesso e caotico, in cui le probabilità di elezione di un candidato non possono essere calcolate con precisione. «Studiare come arrivare a un vincitore da un certo numero di candidati è interessante, ma qui sembrano tutti completamente ignari della matematica e del fatto di vivere nel ventunesimo secolo», ha affermato. La scelta del Papa, secondo il matematico, dovrebbe tener conto della modernità e delle dinamiche attuali, poiché i cardinali che partecipano al Conclave sono ben 133, molti dei quali non si conoscono nemmeno tra di loro.
Odifreddi ha anche messo in evidenza la difficoltà di scegliere un leader spirituale adatto per una Chiesa con oltre un miliardo di seguaci. «Come faranno a scegliere qualcuno che rappresenti la Chiesa?», si chiede. Il matematico ha fatto riferimento a precedenti Conclavi, evidenziando come le alleanze strategiche e i pacchetti di voti possano influenzare il risultato finale, come accadde con il cardinale Ratzinger e il cardinale Martini, che si accordarono per sostenere un terzo candidato.
la questione dell’età dei futuri pontefici
Un altro punto di interesse per Odifreddi è la questione dell’età dei futuri pontefici. «La paura del cardinale giovane è palpabile. Se è giovane, non te lo togli più. Così, spesso, si finisce per eleggere persone molto avanti negli anni», ha spiegato. Nonostante il limite di età di 75 anni per i vescovi e 80 per gli emeriti, Odifreddi sostiene che la Chiesa dovrebbe considerare la durata e la sostenibilità del mandato papale. «Servirebbe un Papa più giovane», ha suggerito, evidenziando la fatica visibile di Papa Francesco nel suo ruolo.
Tuttavia, il matematico non risparmia critiche alla concezione stessa del Conclave. «Quando uno sente invocare lo Spirito Santo a proposito del Conclave, quando sappiamo benissimo che sono i cardinali a fare il bello e il cattivo tempo, si resta interdetti. Chi ci crede più a queste cose?», ha affermato, evidenziando il divario tra la narrazione spirituale e la realtà politica che caratterizza il processo di elezione papale.
le prospettive future
Riguardo a Papa Francesco, Odifreddi ha espresso convinzioni contrastanti. Mentre molti lo considerano un pontefice progressista, il matematico ha sostenuto che il Papa provenga da una tradizione più vicina al peronismo sudamericano, il che potrebbe spiegare alcune delle sue posizioni. Ha trovato ingenuo l’approccio ecologista di Francesco, ma ha sottolineato anche la sua avversione verso gli Stati Uniti, suggerendo che questa possa essere una delle chiavi per comprendere il suo pontificato.
Quando si tratta di possibili successori, Odifreddi ha menzionato il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, descrivendolo come un candidato interessante per il suo approccio allegro e per la sua capacità di connettere con le nuove generazioni. Tagle, con la sua provenienza asiatica e la sua esperienza nei meccanismi romani, potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nella leadership della Chiesa.
Inoltre, il matematico ha citato anche il cardinale Pierbattista Pizzaballa, attualmente Patriarca di Gerusalemme, come un potenziale successore. «Gerusalemme sarebbe il luogo giusto per il capo della Chiesa cattolica, non Roma», ha sostenuto. Odifreddi ha concluso affermando che un Papa straniero potrebbe portare una nuova prospettiva, allontanandosi dalle tradizionali interferenze italiane negli affari della Chiesa.
In questo contesto, le riflessioni di Odifreddi offrono uno sguardo critico e provocatorio sulla modernizzazione della Chiesa cattolica e sulla necessità di riconsiderare le modalità con cui vengono scelti i suoi leader. La sua analisi, pur essendo frutto di una mente scientifica e razionale, invita a una riflessione più profonda sulla spiritualità e sul ruolo che essa gioca in un mondo sempre più complesso e interconnesso.