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Alessandro Preziosi, attore e regista di grande talento, ha recentemente svelato il suo nuovo progetto documentaristico intitolato “Aspettando re Lear”. Questo lavoro si propone di esplorare la complessità delle relazioni umane, focalizzandosi su un aspetto inedito del personaggio di Lear, non come un re autoritario, ma come un padre che affronta le proprie fragilità. La visione di Preziosi offre una prospettiva innovativa sull’opera classica di William Shakespeare, invitando il pubblico a riflettere sul significato della paternità e sulle seconde opportunità.
Il documentario sarà proiettato al Cinema Farnese di Roma dal 5 al 7 maggio e successivamente in diverse sale d’essai italiane e festival estivi. Prodotto da Pato Film in associazione con Cinecittà e Rai Cinema, il progetto ha ricevuto il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, nonché la collaborazione del Teatro Stabile del Veneto. La proposta di Preziosi è quella di accompagnare il pubblico in un viaggio che va oltre la semplice rappresentazione teatrale, esplorando le dinamiche familiari e le relazioni tra genitori e figli.
In un’intervista con l’ANSA, Preziosi ha evidenziato che il teatro non offre risposte definitive, ma stimola domande. Con il suo documentario, ha cercato di fornire strumenti per aiutare le persone a trovare risposte. La sua interpretazione di Lear si svolge in una Venezia caotica e apocalittica, dove l’adattamento del testo shakespeariano invita a riflettere sulla paternità e sulla possibilità di redenzione. Preziosi ha scelto luoghi iconici come le calli di Rialto e il Palazzo Ducale, rendendo questi spazi un palcoscenico ideale per rappresentare le fragilità umane.
Un elemento distintivo di “Aspettando re Lear” è la collaborazione con il maestro Michelangelo Pistoletto, le cui opere d’arte arricchiscono il progetto con riflessioni sulla responsabilità e sull’introspezione. Preziosi racconta che l’incontro con Pistoletto è avvenuto in modo casuale ma ha avuto un impatto significativo, trasformando il documentario in un’opera d’arte a sé stante. La regia presenta scelte audaci, come piani sequenza e riprese in soggettiva, cercando di stabilire una connessione emotiva profonda tra l’attore e lo spettatore.
Il documentario si propone come una risposta al rischio di rendere l’arte troppo elitista. Preziosi afferma di voler dare voce a un messaggio universale, e la risposta positiva del pubblico durante l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma ha confermato il successo della sua visione.
Dopo il trionfo di “La legge del terremoto”, “Aspettando re Lear” rappresenta il secondo documentario di Preziosi, che è già al lavoro su nuovi progetti, inclusi due serie televisive: “Sandokan” e “Portobello”. Con entusiasmo, l’attore condivide le sue esperienze e le sfide future, continuando a esplorare il mondo dell’arte con passione e dedizione.
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