Negli ultimi giorni, il mondo della vela ha vissuto un momento di grande sconvolgimento con l’annuncio del ritiro di Alinghi Red Bull Racing dalla prossima America’s Cup. Questa decisione ha sollevato interrogativi sul futuro dell’evento e ha acceso discussioni sulle trattative in corso tra i vari team partecipanti. Ernesto Bertarelli, fondatore di Alinghi, aveva già manifestato preoccupazioni alla fine dell’ultima edizione, evidenziando che l’equipaggio svizzero non era sufficiente per affrontare la complessità delle barche AC75. La situazione si è complicata ulteriormente a causa di una serie di incidenti che hanno afflitto la barca, tra cui la rottura di due alberi e un decollo problematico durante un’esibizione post-competitiva.
prestazioni e necessità di cambiamento
Le prestazioni di Alinghi durante le regate non hanno soddisfatto le aspettative, e le ripetute dimostrazioni di inesperienza da parte dell’equipaggio hanno messo in luce la necessità di un cambiamento. Bertarelli ha chiarito che la presenza di velisti stranieri è fondamentale per il successo nell’imminente competizione. “Senza stranieri a bordo non corro”, aveva dichiarato, evidenziando la sua necessità di avere personale esperto e diversificato nel team.
trattative in corso per il futuro della coppa
Dopo le regate di Barcellona, in cui il defender Emirates Team New Zealand ha confermato la propria supremazia, le trattative per il futuro della Coppa sono diventate un tema caldo. Grant Dalton, CEO di Emirates Team New Zealand, ha avviato complesse discussioni con i diversi challenger, inclusi temi cruciali come:
- La nazionalità degli equipaggi
- La visibilità dei team esclusi, come Alinghi e Orient Express, che hanno potuto partecipare solo a un numero limitato di regate
- L’introduzione di due velisti stranieri per barca, una misura che potrebbe livellare il campo di gioco
Inoltre, si è parlato di un possibile passaggio verso una struttura di “collettivo” per la Coppa, con Alinghi e American Magic come promotori principali. In cambio, i promotori avrebbero dovuto garantire un sostegno finanziario significativo per l’evento. Questo scenario ha suscitato preoccupazioni tra i puristi, che temono una sorta di “vendita” dell’evento a favore di interessi commerciali.
incertezze e nuove opportunità
Le trattative hanno visto un’accelerazione in diverse riunioni tra i challenger e il defender, ma il ritiro di Bertarelli ha complicato ulteriormente la situazione. Con Alinghi fuori dai giochi, il panorama dei challenger appare incerto. Al momento, l’unico sfidante confermato sembra essere Luna Rossa, mentre la posizione di American Magic rimane avvolta nel mistero.
Inoltre, Athena Racing, il challenger of record, affronta gravi difficoltà finanziarie, mentre Ineos, dopo essersi separato da Ben Ainslie, ha deciso di non lanciare la sfida. Anche Orient Express, che aveva tentato un approccio a basso budget, non è riuscita a reperire i fondi necessari per competere a un livello adeguato. Si è parlato della possibilità che il team svedese Artemis partecipi solo agli AC40, un circuito di barche più piccole e meno costose, lasciando spazio a un potenziale secondo team italiano, voluto dalla famiglia Veronesi.
il futuro della sede della america’s cup
Un altro grande interrogativo riguarda la sede della prossima America’s Cup. Dopo la proposta iniziale di Rio de Janeiro, che non ha trovato concretezza, Atene è emersa come una delle opzioni più valide. Tuttavia, l’ipotesi di una location in Arabia Saudita, con Jeddah come possibile scenario, sta guadagnando attenzione grazie ai significativi investimenti finanziari che il paese è disposto a mettere sul tavolo.
Le dinamiche attuali dell’America’s Cup sono quindi in una fase di grande trasformazione, con il ritiro di Alinghi che segna un punto di svolta significativo. Le trattative per il futuro dell’evento rimangono aperte e complesse, con la necessità di trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione. Mentre i team cercano di adattarsi a un contesto in rapida evoluzione, il mondo della vela attende con ansia le prossime mosse, consapevole che ogni decisione potrebbe avere un impatto duraturo sulla storica competizione.