Cineasti stranieri della rivoluzione: un ciclo imperdibile a Lisbona

La Cineteca di Lisbona si appresta a celebrare un’importante fase della storia portoghese con una retrospettiva dedicata ai cineasti stranieri che, cinquant’anni fa, documentarono la Rivoluzione dei Garofani. Il ciclo di proiezioni, intitolato “Portogallo 1974 – Un luogo che non esiste, un tempo che davvero è esistito”, trae ispirazione da una celebre frase del cineasta americano Robert Kramer, la cui opera ha avuto un ruolo fondamentale nel catturare il fervore politico e sociale di quel periodo.

cineasti di spicco

La retrospettiva avrà inizio martedì 22 e si protrarrà fino al 30 aprile, con la partecipazione di nomi illustri del panorama cinematografico internazionale. Tra questi, spiccano:

  1. Jean-Luc Godard e Anne-Marie Mieville, che hanno esplorato le sfide e le speranze di un’epoca di profondi cambiamenti.
  2. Glauber Rocha, il regista brasiliano noto per il suo impegno politico e le sue opere innovative.
  3. Thomas Harlan, il regista tedesco che ha utilizzato il suo lavoro in Portogallo per immortalare le occupazioni delle terre da parte dei contadini, un aspetto cruciale della Riforma agraria post-rivoluzionaria.

La Riforma agraria, avviata dopo la caduta della dittatura di Salazar, rappresenta uno degli aspetti più significativi della transizione verso la democrazia in Portogallo. Gli spettatori avranno l’opportunità di rivedere i momenti salienti di un’epoca che ha segnato la storia del paese, attraverso filmati e testimonianze di quel periodo.

il potere del cinema

Uno dei punti salienti del ciclo sarà “El Milagro de la Tierra Morena” del cubano Santiago Álvarez, un film che esplora le dinamiche sociali e politiche della Cuba rivoluzionaria. Questa opera si inserisce perfettamente nel contesto della lotta per la libertà e la giustizia che caratterizzò anche il Portogallo degli anni ’70. La presenza di opere come questa dimostra come il cinema possa trascendere i confini nazionali e diventare un linguaggio universale di resistenza e speranza.

Tra i cineasti coinvolti, è interessante notare il lavoro dell’italiana Luciana Fina, autrice di “Sempre”, un film realizzato nel 2023 a partire da immagini di repertorio. Questo lavoro, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, rappresenta un esempio di come le nuove generazioni di cineasti possano attingere a un patrimonio storico per raccontare storie contemporanee.

un’opportunità di riflessione

Il ciclo di proiezioni alla Cineteca di Lisbona si inserisce in un contesto di commemorazioni più ampio, celebrando la rivoluzione democratica portoghese del 25 aprile 1974. Questo evento, spesso descritto come un colpo di Stato “non violento”, ha portato alla fine di decenni di dittatura, aprendo la strada alle prime elezioni libere del 25 aprile 1975. La forza della rivoluzione è stata alimentata non solo dalla volontà del popolo, ma anche dalla sensibilità artistica di cineasti e intellettuali che hanno saputo catturare l’essenza di quel periodo.

La Cineteca di Lisbona, con questa retrospettiva, offre un’importante opportunità di visione e riflessione, promuovendo un dialogo interculturale essenziale in un’epoca di crescente polarizzazione. L’incontro tra le diverse visioni artistiche e politiche dei cineasti stranieri e la realtà portoghese del 1974 rappresenta un arricchimento per il pubblico, che avrà l’opportunità di confrontarsi con le sfide universali della libertà, della giustizia e della dignità umana.

In questo contesto, il cinema non è solo un mezzo di intrattenimento, ma un potente strumento di cronaca e testimonianza. Attraverso le opere presentate, gli spettatori saranno chiamati a considerare non solo il passato, ma anche le implicazioni di quel passato nel presente e nel futuro. La retrospettiva alla Cineteca di Lisbona si propone così di essere una riflessione profonda e necessaria su un momento storico che continua a influenzare non solo il Portogallo, ma il mondo intero.

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