Italiani assenti: il vuoto cinematografico alla Semaine de la Critique di Cannes

La Semaine de la Critique, una delle sezioni più prestigiose del Festival di Cannes, si svolgerà quest’anno dal 14 al 22 maggio. Per la prima volta dopo diversi anni, non ci sarà alcun film italiano in competizione. Questo evento, nato nel 1962, è conosciuto per la presentazione di opere prime e seconde, con l’obiettivo di scoprire e promuovere nuovi talenti del cinema internazionale. L’assenza di rappresentanza italiana solleva interrogativi sulle attuali dinamiche del cinema nostrano e sulla sua capacità di misurarsi con le produzioni globali.

La varietà dei temi e la giuria

Ava Cahen, delegata generale della Semaine, ha sottolineato l’importanza di mostrare una varietà di temi attraverso i film selezionati. Quest’anno, i film spaziano da temi legati alla condizione femminile e delle persone queer all’amicizia, riflettendo una pluralità di voci e storie. “Cerchiamo di mostrare tutta la diversità e di avere un panorama globale che ci sembra rilevante,” ha dichiarato Cahen, evidenziando l’impegno della Semaine nel promuovere un cinema inclusivo e variegato.

Il presidente di giuria di quest’edizione è il regista spagnolo Rodrigo Sorogoyen, noto per opere come “As Bestas” e “Il Regno”. La sua esperienza e il suo occhio attento per i dettagli promettono di portare una prospettiva interessante alla giuria, composta da professionisti del settore di diverse nazionalità.

La rappresentanza femminile

Un aspetto particolarmente significativo di questa edizione è il numero di opere dirette da donne. Su undici film programmati, sei sono stati creati da registe, un dato che è stato definito da Cahen come una “volontà” e un “motivo di orgoglio”. Questo riflette un trend crescente nel settore, dove le donne stanno guadagnando sempre più spazio e visibilità. Tra i film in concorso, quattro sono di produzione francese, evidenziando la vitalità del cinema d’oltralpe.

Film in concorso e opere documentaristiche

Il film di apertura, “Adam’s Interest”, diretto dalla regista belga Laura Wandel, presenta un racconto profondo ambientato nel reparto pediatrico di un ospedale. La storia ruota attorno alle esperienze di due donne che affrontano le sfide della maternità. Altri film significativi includono:

  1. “Proofs of Love” di Alice Douard, che narra il viaggio di una coppia in attesa del loro primo figlio.
  2. “A Useful Ghost” del regista thailandese Ratchapoom Boonbunchachoke, che affronta l’identità in un contesto queer.
  3. “Kika” di Alexe Poukine, che esplora la precarietà femminile.

La Semaine de la Critique non si limita ai lungometraggi di finzione; include anche opere documentaristiche. “Imago” del regista ceceno Déni Oumar Pitsaev offre una prospettiva unica sulla vita in Cecenia, mentre “Ciudad sin sueño” dello spagnolo Guillermo Galoe racconta una straordinaria storia di amicizia ambientata nella baraccopoli di La Canada Real a Madrid.

Il film di chiusura sarà “Planets”, un’opera d’animazione della regista giapponese Momoko Seto, che promette di emozionare il pubblico con una narrazione poetica.

Mentre l’industria cinematografica italiana affronta sfide significative, la mancanza di rappresentanza alla Semaine de la Critique mette in evidenza l’importanza di un rinnovamento creativo. Continueremo a seguire con attenzione l’evoluzione del cinema italiano, sperando di rivedere presto le nostre produzioni brillare sul palcoscenico internazionale.

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