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Mario Carotenuto, uno dei volti più iconici del cinema e del teatro italiano, è stato recentemente celebrato in occasione del trentesimo anniversario dalla sua scomparsa. L’evento, intitolato “Mario Carotenuto – Il commendatore della commedia all’italiana”, si è tenuto presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. Organizzato dalla Casa della Commedia all’Italiana, fondata dalla figlia Claretta Carotenuto e Steve Della Casa, la giornata ha messo in luce l’arte e la carriera di un attore che ha lasciato un segno indelebile nella storia della commedia italiana.
Nato a Roma nel 1916, Mario Carotenuto proveniva da una famiglia di artisti: il padre, Nello Carotenuto, era anch’egli un attore e il fratello, Memmo, ha seguito le orme familiari nel mondo dello spettacolo. La carriera di Carotenuto si è sviluppata attraverso una vasta gamma di ruoli, che hanno spaziato dalla commedia al dramma. Con 152 film all’attivo, il suo nome è associato a opere memorabili, come “Abbiamo vinto!” di Stemmle e “Romanzo di un giovane povero” di Scola, quest’ultimo gli è valso, postumo, la prima candidatura ai David di Donatello nel 1995.
La sua versatilità artistica è stata riconosciuta da molti colleghi e critici. Enrico Vanzina, noto regista e sceneggiatore, ha sottolineato in un’intervista che Carotenuto era uno degli attori italiani “che era sempre lui”. Questa affermazione mette in evidenza la capacità di Carotenuto di infondere umanità e autenticità in ogni personaggio, rendendoli reali e riconoscibili al pubblico. Vanzina ha paragonato Carotenuto a figure del calibro di Alberto Sordi e Carlo Verdone, sottolineando come l’energia vitale dei suoi ruoli fosse parallela a quella che emanava nella vita quotidiana.
La carriera di Carotenuto è costellata di collaborazioni con alcuni dei più grandi nomi del cinema italiano. Ha lavorato a fianco di leggende come Totò, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano e Gigi Proietti, contribuendo a definire il panorama della commedia all’italiana. La sua abilità di interpretare ruoli complessi e sfaccettati gli ha permesso di attraversare diversi generi e stili, rendendolo un attore estremamente poliedrico.
In particolare, il suo lavoro con registi di fama come Lattuada, Monicelli e Comencini ha messo in luce il suo talento nel dare vita a personaggi vibranti e memorabili. La sua interpretazione in “Lo scopone scientifico” di Comencini, per la quale ha vinto il Nastro d’Argento, è solo uno dei tanti esempi della sua maestria artistica. Inoltre, il film “Febbre da cavallo”, diretto da Steno, ha consolidato ulteriormente la sua reputazione, tanto da vederlo collaborare con il regista in ben sette pellicole.
La celebrazione di Carotenuto ha offerto al pubblico l’opportunità di riscoprire la sua eredità attraverso vari approfondimenti, tra cui la visione del documentario “La maschera e il sorriso – L’avventura artistica di Mario Carotenuto”. Questo documentario, realizzato dalla figlia Claretta per commemorare il centenario della nascita dell’attore, esplora la vita e la carriera di un uomo che ha saputo raccontare le sfide e le gioie della vita attraverso il suo lavoro.
L’evento ha ricevuto il patrocinio di Roma Capitale, Rai e Titanus, e ha ottenuto il riconoscimento della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura. La collaborazione con Rai Teche ha ulteriormente arricchito la manifestazione, permettendo di rievocare momenti significativi della carriera di Carotenuto attraverso filmati storici e testimonianze di colleghi e amici.
Claretta Carotenuto, nel suo intervento, ha descritto il padre come un artista che ha saputo incarnare tutte le sfaccettature della commedia italiana, contribuendo a creare una ricchezza culturale che continua a influenzare le generazioni successive. La sua umanità e la capacità di interpretare ruoli complessi hanno lasciato un segno profondo non solo nel cuore del pubblico, ma anche nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui.
In conclusione, Carotenuto ha dimostrato che l’arte non è solo un modo per intrattenere, ma anche un mezzo per esplorare la condizione umana in tutte le sue forme. La sua eredità continua a vivere attraverso i film, le rappresentazioni teatrali e le memorie di chi lo ha conosciuto e ammirato. La commemorazione di quest’anno non è solo un tributo a un grande attore, ma anche un invito a riflettere sull’importanza della commedia e del teatro nella nostra vita quotidiana.
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