Rasoulof: l’Iran verso un cambiamento epocale, il regime è in bilico

Negli ultimi anni, l’Iran ha attraversato un periodo di tumulto e cambiamento significativo, e queste trasformazioni non sono sfuggite a Mohammad Rasoulof, un regista e sceneggiatore iraniano di spicco. Attualmente in Italia per una retrospettiva dedicata alla sua opera al Museo Nazionale del Cinema di Torino, Rasoulof ha condiviso le sue riflessioni su un paese in evoluzione e sulla sua personale esperienza di opposizione al regime.

“Negli ultimi dodici mesi trascorsi all’estero, ho osservato che la situazione in Iran è notevolmente cambiata,” ha affermato Rasoulof. “Non si tratta solo di una speranza, che non muore mai, ma ci sono segnali evidenti di cambiamento. Le braccia del regime si sono accorciate notevolmente.” Queste parole sono cariche di ottimismo, suggerendo che il popolo iraniano sta lentamente iniziando a liberarsi dal giogo della repressione.

la scelta di lasciare l’iran

La decisione di Rasoulof di lasciare l’Iran non è stata semplice. “Mi sono interrogato su cosa fosse meglio: rimanere e affrontare la prigione per dimostrare la mia resistenza, oppure cercare un’altra via per esprimere la mia opposizione,” ha spiegato il regista. “Quando ho capito che il mio arresto era imminente e che sarei stato costretto a passare anni in prigione, ho deciso che la soluzione migliore fosse trovare un modo alternativo per continuare a fare il mio lavoro. Lasciare l’Iran, per me, significa resistere e opporsi alla censura.” Rasoulof ha saputo navigare tra le difficoltà, scegliendo la libertà creativa come forma di protesta.

riflessioni sul carcere e sulla libertà di stampa

La sua esperienza di sette mesi nel famigerato carcere di Evin è stata un periodo di grande difficoltà, ma anche di riflessione. “Anche se il mio caso è stato risolto rapidamente, pochi minuti di quel trattamento possono segnare profondamente una vita,” ha commentato. Oggi, la situazione rimane preoccupante: “Attualmente ci sono due giornalisti francesi detenuti che non riescono a liberarsi, e sembra che non ci sia nessuno con cui scambiarli.” Queste parole evidenziano la continua repressione della libertà di stampa in Iran e la difficoltà di ottenere giustizia per coloro che sono stati imprigionati senza un giusto processo.

Rasoulof ha anche parlato dell’accesso limitato ai film in Iran, dove opere come la sua vengono messe su una blacklist dal regime. “Oggi, i film come il mio, che sono stati censurati, possono essere visti online,” ha dichiarato. “A parte i film governativi, non circolano molte altre opere. La popolazione iraniana ama il cinema e la connessione con film stranieri o con opere underground iraniane avviene principalmente attraverso la rete.” Questo suggerisce un panorama cinematografico in evoluzione, dove gli iraniani cercano di accedere a contenuti al di fuori del controllo statale, utilizzando Internet come strumento di liberazione culturale.

progetti futuri e speranza

Rasoulof non si ferma alla semplice riflessione. Ha in programma nuovi progetti artistici, dimostrando la sua volontà di continuare a creare nonostante le avversità. “Sto lavorando a un’opera teatrale con le ragazze del mio ultimo film. A fine mese iniziamo le prove e a giugno andrà in scena a Berlino,” ha rivelato. “Inoltre, ho tre progetti cinematografici in fase di sviluppo.” Queste iniziative non solo riflettono la sua resilienza, ma offrono anche un’opportunità per dare voce a nuove storie e nuove prospettive sulla realtà iraniana.

L’ottimismo di Rasoulof è contagioso, e il suo desiderio di vedere la caduta del regime iraniano è palpabile. “Quello che desidero che avvenga al più presto è la caduta del regime in Iran,” ha affermato con determinazione. Questo desiderio rappresenta non solo la sua lotta personale, ma anche un richiamo alla libertà e alla giustizia per il suo popolo.

In un contesto di repressione e censura, la figura di Rasoulof emerge come un simbolo di resistenza e speranza. Attraverso il suo lavoro e la sua voce, egli continua a ispirare molti, sia in Iran che all’estero, a non perdere mai la speranza per un futuro migliore. La sua esperienza e il suo impegno artistico testimoniano che, nonostante le sfide, il cambiamento è possibile e che la lotta per la libertà continua.

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