Carlotta Ferlito, il dramma della ginnasta: l’intimo sfogo

Carlotta Ferlito condivide un lungo post sui social in cui racconta la sua nuova sfida, dimostrando ancora una volta la sua forza e la sua determinazione.

Nata il 15 febbraio 1995 a Catania, Carlotta Ferlito è una ex ginnasta italiana il cui talento e impegno l’hanno portata a competere in alcuni degli eventi più prestigiosi nel mondo della ginnastica artistica.

Il suo viaggio nel mondo di questo sport è stato caratterizzato da successi e da molte sfide che ha affrontato con caparbietà. Ha iniziato a praticare la ginnastica artistica all’età di quasi sei anni presso la società Katana, sotto la guida dei tecnici Maurizio Ferullo e Maria Cocuzza. Fin da giovane ha dimostrato un talento innato, che l’ha portata a ottenere vittorie a livello interregionale e nazionale.

Carlotta Ferlito dramma
Carlotta Ferlito racconta il suo dramma ai fan – Credit:Ig@carlyferly
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Dalla Sicilia a Milano, Carlotta ha dovuto affrontare numerosi cambiamenti e sacrifici per perseguire il suo sogno. Trasferitasi da sola nel capoluogo lombardo all’età di dodici anni, ha vissuto inizialmente con una famiglia ospitante, per poi trasferirsi al Green Hotel di Milano, residenza situata vicino alla palestra dove si allenava. Questa dedizione le ha permesso di continuare a coltivare il suo talento nonostante le difficoltà logistiche.

I successi di Carlotta Ferlito e la battaglia con i disturbi del comportamento alimentare

Il suo impegno è stato premiato con numerose vittorie e convocazioni nella nazionale juniores fin dall’età di otto anni. Nel corso degli anni ha partecipato a diversi campionati italiani, conquistando medaglie importanti come l’argento nel concorso generale individuale ai campionati italiani del 2005 a Firenze e il bronzo nel concorso generale ai campionati di categoria di Ancona l’anno successivo. È diventata la prima ginnasta italiana a eseguire il “Mustafina” a corpo libero, un triplo giro in impugnata di altissima difficoltà.

Carlotta Ferlito dramma mamma
Carlotta Ferlito, i grandi successi dell’ex ginnasta e la denuncia sui disturbi alimentari-Credit:Ig@carlyferly
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La sua carriera è stata segnata anche dalla partecipazione al programma televisivo “Ginnaste – Vite parallele”, che l’ ha resa famosa per il suo impegno e il suo crattere solare. Carlotta Ferlito recentemente è balzata su tutti i giornali per un motivo molto importante. In occasione della Giornata Mondiale dei Disturbi del Comportamento Alimentare l’ ex atleta olimpionica, ha deciso di condividere un messaggio potente e incoraggiante sui suoi canali social, rivolgendosi a coloro che, come lei, hanno lottato o stanno lottando contro questo disagio psicologico sempre più diffuso tra i giovani.

In un post su Instagram, Ferlito ha aperto il suo cuore e la sua esperienza, offrendo sostegno e incoraggiamento a chiunque si trovi ad affrontare i disturbi del comportamento alimentare. Con il coraggio che la contraddistingue, ha dichiarato: “Chiedere aiuto non vi rende deboli”, un messaggio che risuona profondamente in una società spesso dominata da pregiudizi e stereotipi.

La ginnasta ha condiviso la sua personale battaglia con i disturbi del comportamento alimentare, una lotta resa ancora più difficile dalle pressioni del mondo dello sport e dalle esperienze negative vissute nel corso della sua carriera. Ferlito ha raccontato di essere stata sottoposta a controlli del peso fin da giovanissima e di aver subito abusi psicologici da parte di allenatori e staff tecnico.

Una nuova sfida molto dolorosa

Tuttavia in questi giorni Carlotta è tornata sotto i riflettori per una nuova sfida: in un toccante post condiviso su Instagram, l’ex ginnasta ha aperto il suo cuore per condividere con i suoi follower il difficile momento che sta affrontando a causa della malattia di sua madre.

Carlotta Ferlito dramma mamma
La nuova sfida di Carlotta Ferlito è molto dolorosa-Credit:Ig@carlyferly
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La Ferlito ha raccontato di aver accompagnato la sua mamma in un hospice, una struttura dedicata a fornire cure palliative per farla soffrire il meno possibile. Questa decisione, presa dai medici, è stata considerata la scelta migliore per garantire il benessere e il comfort della sua amata mamma, dato che a casa non sarebbero stati in grado di fornire assistenza adeguata in caso di complicazioni.

“Per me che ho vissuto gli ultimi due anni della sua malattia h24, è triste non svegliarmi con lei tutti i giorni, non urlarle il mio “Buongiorno Bambola!” ma soprattutto sapere che non tornerà più a casa.” Si legge nel post. Poi aggiunge:

“Non accetterò mai che le cose brutte accadano a persone così buone, mentre persone che fanno schifo sono là fuori sono felici e serene, ma l’unica cosa che spero per lei è che il suo dolore possa cessare quanto prima, e quando sarà diventato per lei insopportabile. Dicono che condividere le cose belle e le amplifichi, al contrario spero che condividere quelle brutte le renda meno sofferenti. Grazie per tutti i messaggi, sicuramente avrò e avremo bisogno di tanto supporto e affetto ma so che la mia famiglia è unita e che voi ci siete sempre.”

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