Pagamento della pensione nel mese della morte, cosa fare in questi casi?

Le procedure da seguire per il pagamento della pensione nel mese della morte del pensionato e come agire in questi casi delicati.

Quando un pensionato riceve un assegno mensile dall’Inps, la questione della gestione della pensione in caso di decesso diventa fondamentale. L’Istituto di previdenza sociale ha delle regole precise riguardo al pagamento delle pensioni in seguito alla morte del beneficiario, ma spesso queste normative possono risultare poco chiare.

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Guida legale al pagamento della pensione in caso di morte del pensionato – (cinturaovest.it)

In caso di morte del pensionato, l’Inps interrompe automaticamente il pagamento della pensione e richiede che la morte sia comunicata entro 48 ore dall’evento. Tuttavia, ci sono alcune situazioni ambigue che sollevano domande sulle tempistiche e le modalità di restituzione della pensione dopo il decesso. Ad esempio, se il pensionato muore a metà del mese o il giorno stesso del pagamento della pensione, l’importo già erogato non deve essere restituito all’Inps.

Questo perché la data di eliminazione delle pensioni viene fissata al primo giorno del mese successivo alla morte del pensionato. Tuttavia, ci sono casi in cui la pensione del defunto deve essere restituita. Se il decesso avviene verso la fine del mese, durante il periodo in cui l’Inps calcola il nuovo importo dell’assegno pensionistico, l’importo già erogato deve essere restituito.

Eredi e pensione: procedure di recupero delle rate non incassate dal pensionato defunto

Un’altra questione di rilevanza fondamentale riguarda il trattamento delle tredicesima e quattordicesima mensilità della pensione in seguito al decesso del pensionato. Si tratta di aspetti che richiedono un’adeguata comprensione delle disposizioni legali e delle procedure da seguire per il recupero delle somme non ancora percepite dal titolare deceduto.

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Le procedure per il recupero delle rate non incassate della pensione del defunto essenziali per gli eredi (Foto Ansa) – (cinturaovest.it)

Quando un pensionato muore, i ratei di tredicesima e quattordicesima mensilità che non sono stati ancora incassati diventano parte integrante della sua eredità. Tuttavia, il recupero di tali importi non avviene automaticamente: è necessario intraprendere una specifica procedura amministrativa presso l’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. La richiesta per il recupero dei ratei maturati ma non ancora riscossi può essere presentata da diversi soggetti, tra cui il coniuge superstite, i figli del pensionato ancora viventi al momento del decesso, o altri eredi legittimi o testamentari.

È fondamentale seguire le istruzioni fornite dall’INPS per compilare correttamente la domanda, chiamata “Rate maturate e non riscosse“. L’INPS fornisce indicazioni precise su quando è necessario restituire la pensione in caso di morte del pensionato e su come procedere per ottenere il recupero delle tredicesima e quattordicesima mensilità non incassate. In sintesi, mentre la pensione deve essere restituita se viene erogata dopo il decesso del pensionato, i ratei non ancora incassati possono essere recuperati dagli eredi attraverso l’apposita domanda presentata all’INPS.

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