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Cronaca

Un 20enne perde la vita in carcere, i familiari sono sconvolti: avviata l’indagine

Un 20enne ha perso la vita in carcere, i familiari non hanno accettato questa situazione: le indagini hanno già avuto inizio.

Il carcere ha lo scopo di riabilitare i detenuti. In questo modo possono uscire in futuro e rifarsi una vita. Ma non tutte le storie finiscono con un lieto fine: alcune hanno un esito negativo. Ed è in questo caso che lo Stato deve accertarsi che certe storie non si ripetano.

Muore suicida in carcere: i familiari cercano giustizia – Cinturaovest.it

È il caso di Patrick Guarnieri, il 20enne morto suicida in un carcere di Teramo. I familiari sono rimasti talmente sconvolti dalla notizia che stanno cercando giustizia. Non hanno potuto accettare la fine di un ragazzo così giovane. Per questo motivo sono state presentate due denunce per capire che cosa sia successo. Il padre e la zia non sono convinte che si tratti di suicidio: ecco la ragione.

Perde la vita in carcere a soli 20 anni: secondo i familiari non si tratta di suicidio

Alcune informazioni esterne riferiscono che il ragazzo abbia urlato prima della sua morte. Inoltre le sue condizioni fisiche non erano compatibili con il regime carcerario. Alla luce di questi dettagli poco chiari, la vicenda doveva essere analizzata. A prendere in carico la situazione è stata la Procura di Teramo, che ha aperto una indagine per verificare l’accaduto. Il magistrato ha autorizzato l’autopsia sul corpo del ragazzo e sequestrato la cartella clinica.

Cosa hanno scoperto le autorità sulla morte del 20enne? – Cinturaovest.it

Lo stesso vale anche per le telecamere interne, utili per provare a ricostruire i fatti prima del drammatico gesto. Le autorità dovranno anche capire se le urla sono state registrate o meno. Sono venuti al corrente che Patrick Guarnieri, prima dell’arrivo in carcere, era stato ricoverato in ospedale. Aveva avuto un attacco d’ansia che non riusciva a calmare. Tuttavia non sono presenti altre informazioni importanti. Le forze dell’ordine si occuperanno di parlare con i detenuti per ricavare maggiori elementi per il caso.

E se qualcuno dovesse confermare la presenza di urla prima della morte, l’indagine prenderebbe una svolta inaspettata. Sino a quel momento si dovrà aspettare: non ci sono altri dettagli importanti. In onore del ragazzo sono state inaugurate alcune proteste che chiedono giustizia nei suoi confronti. Teniamoci aggiornati su questa vicenda dato che è essenziale. Non è la prima volta che si verifica una situazione del genere.

Sebastiano Spinelli

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