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Il pellet è un combustibile solido ecologico, prodotto con scarti legnosi lavorati e pressati ad alta densità. E’ molto utilizzato in sostituzione della legna da ardere grazie alla sua maggiore resa termica ed al minor impatto ambientale dovuto alle basse emissioni di anidride carbonica. Il pellet viene immagazzinato all’interno dei silos che vengono poi collocati all’esterno delle abitazioni private o condominiali oppure nei grandi impianti per il riscaldamento.
La polvere del pellet è infiammabile poiché si tratta di un materiale organico secco e sottoposto ad essiccamento forzato durante la produzione. Questo significa che l’acqua contenuta nella segatura viene estratta attraverso l’utilizzo dell’aria calda; la temperatura raggiunta dal materiale in questo processo può superare i 100° C ed è quindi sufficiente una sorgente esterna (esempio: candela accesa) per innescare la combustione.
Inoltre, le polveri finissime possono essere disperse nell’ambiente domestico anche solo durante le operazioni quotidiane quali: trasporto del sacco dalla cantina alla stufa o pulizia dello sportello d’ispezione della stessa; se queste particelle si depositano su superfici calde potrebbero causare piccoli focolai difficilmente individuabili prima che diventino importanti.
Quando il rischio aumenta
L’aumento del rischio incendi può essere dovuto a diversi fattori quali:
– l’assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto;
– la scarsa pulizia del camino o della canna fumaria;
– la combustione di pellet non conforme alle norme UNI EN 14961 (esempio: pellet contenente sostanze chimiche o plastica);
– il deposito, all’interno dello stesso silos, di materiale infiammabile (esempio: vernici per legno).
Come evitare che il pellet prenda fuoco
Per evitare che le polveri finissime si disperdano nell’ambiente domestico è necessario controllare periodicamente lo sportello d’ispezione della stufa ed effettuare una pulizia accurata con aspirapolvere dotato di filtro HEPA; inoltre è consigliabile utilizzare sacchi da 15 kg anziché quelli da 30 kg per ridurre al minimo le operazioni quotidiane. Per quanto riguarda invece l’aumento del rischio incendi dovuto alla presenza nel silos di materiale infiammabile, basta fare attenzione a dove viene collocato lo stesso impianto: deve essere posto ad almeno un metro e mezzo dalla casa.
Sebbene i produttori assicurino che i materiali impiegati nella produzione dei modernissimi silos siano ignifughi e resistenti anche ad alte temperature, esistono sul mercato degli appositi rivestimenti antincendio in grado comunque di garantire maggiore sicurezza. In ogni caso prima dell’installazione del sistema occorre verificare presso gli uffici comunali competenti se vi siano disposizioni particolari in merito.
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