Nel cuore della famiglia delle Scrophulariaceae, c’è un albero dall’aura leggendaria – la Paulonia, conosciuta anche come Paulownia. La sua storia affonda le radici nella terra fertile della Cina, ma ha fatto un viaggio straordinario fino alla terra di Europa nel lontano 1834, grazie all’Ambasciatore russo Anatole Demidoff. Fu lui che introdusse questa meraviglia verde nei giardini di Pratolino, vicino a Firenze, in onore dell’imperatrice Anna Pavlovna Romanova di Russia.
Come caratteristiche ha un fusto diritto che si erge con maestosità, vestito di corteccia liscia che si tinge di sfumature grigie e marroni. Le sue foglie, grandi e cuoriformi, accarezzano delicatamente la brezza, con la pagina inferiore che si riveste di peluria. I fiori, come gemme viola-bluastre o bianco-rosate, pendono in grappoli profumati, riempiendo l’aria di dolcezza da aprile a maggio, prima ancora che le foglie sboccino.
Ma la Paulonia è molto più di un semplice ornamento da giardino. È un asso nella manica contro le malattie fungine e gli insetti parassiti, resistente alla siccità ma desiderosa di terre ben drenate e ricche di humus. Non ha pretese sul tipo di suolo, ma trova il suo habitat ideale nei terreni vulcanici o argillosi, purché il pH oscilli tra 5 e 8. Ama il sole, ma sa apprezzare anche un po’ di ombra, rendendola una compagna adatta per i boschi misti.
Il suo legno, pregiato e veloce nella crescita, è una risorsa preziosa. Leggero come una piuma e resistente come l’acciaio, è il materiale perfetto per il mobile artigianale, sia classico che moderno. Ma la vera magia si sprigiona quando la Paulonia raggiunge la maturità, intorno al quinto anno dalla semina. A partire da quel momento, gli otto anni successivi sono un tripudio di fioriture, che culminano nella raccolta dei semi per la riproduzione.
E così, la Paulonia non è solo un’altra pianta nel giardino della vita, ma un vero alleato nella lotta contro l’effetto serra. La sua “forestazione” intensiva si diffonde come un abbraccio verde in tutto il mondo, offrendo un’alternativa all’abbondante assorbimento di CO2 rispetto agli alberi tradizionali come querce e faggi. In un mondo assetato di soluzioni sostenibili, la Paulonia è una risposta dalla natura stessa.
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